IDRIS
. Nome di un personaggio ricordato nel Corano (XIX, 57-58 e XXI, 85) come un profeta giusto e paziente, che Iddio ha innalzato in un luogo elevato. L'esegesi coranica posteriore lo ha identificato col biblico Enoch (v.), e gli ha attribuito senz'altro tutto quanto la leggenda giudaica narra di questo patriarca, sia in base al libro pseudoepigrafico che porta il suo nome, sia con sviluppi indipendenti. Sembra propria della speculazione musulmana (ma forse ha precedenti, non ancora indagati a sufficienza, nelle dottrine ermetiche della fine dell'età classica) l'identificazione di Idrīs-Enoch con Ermete Trismegisto.
L'origine del nome arabo è tuttora oscura: un'ingegnosa ipotesi (di Th. Nöldeke e R. Hartmann) lo fa derivare dal greco 'Ανδρέας e vede nell'accenno che il Corano fa alla ricompensa accordatagli da Dio un'eco del racconto intorno all'immortalità conseguita dal cuoco Andrea nella leggenda di Alessandro Magno, il cui influsso sul Corano è attestato anche da altri passi (v. vol. II, p. 338); ma tale ipotesi non può dirsi assolutamente sicura.
Bibl.: A. J. Wensinck, in Encycl. de Islam, II, pp. 478-479.