IDROBIOLOGIA
. Scienza che tratta della diffusione degli organismi acquatici e delle leggi che la governano, dei rapporti di tali organismi tra loro e rispetto ai caratteri fisico-chimici delle acque ove vivono. L'idrobiologia si può distinguere in idrobiologia pura e applicata, la quale ultima interessa la pesca o il regime sanitario delle acque nei riguardi delle bonifiche e dell'igiene. L'idrobiologia pura si può distinguere in oceanografia biologica o talassografia biologica e in limnologia o studio dei laghi e, in senso lato, delle acque interne.
L'oceanografia biologica tratta della vita nell'oceano e ha per sussidio le scienze fisiche e meteorologiche, come l'oceanografia fisica la quale si occupa delle leggi fisiche che regolano la temperatura, il grado di salinità, il movimento delle acque, la diffusione della luce nelle medesime, ecc.
La limnologia, a sua volta, è fisica e biologica, in quanto i laghi si considerano nella loro genesi, nei loro caratteri geologici, nei caratteri fisici e chimici delle acque; oppure come ambiente di vita. In senso lato la limnologia comprende anche lo studio dei fiumi e della loro vita (potamobios), nonché delle minori raccolte d'acqua (stagni, paludi, torbiere, pozze, ecc.), ossia abbraccia nel suo insieme il sistema delle acque interne. Intermedio tra l'oceanografia e la limnologia è lo studio delle acque lagunari o salmastre (Brackwasser dei Tedeschi) che da una parte si riallaccia allo studio dei fenomeni oceanografici (maree, ecc.); dall'altra, per le scarse risorse termiche delle acque lagunari in confronto del mare, e talvolta per la bassa salinità, si avvicina allo studio della limnologia.
L'oceanografia si può dire fondata con L. F. Marsili, e assurta a vera disciplina dopo le esplorazioni oceanografiche del Challenger (1873-76) e seguenti. In pari tempo l'idrobiologia marina ha ricevuto nuovo impulso dalle stazioni biologiche, tra le quali merita di essere ricordata, in prima linea, la stazione zoologica di Napoli (v. acquario; stazioni zoologiche) fondata nel 1870. Sull'esempio di questa ne sorsero poi altre in tutto il mondo, alcune delle quali con carattere applicato, come quella di Helgoland, che si propone lo studio dell'idrobiologia marina in rapporto alla pesca.
Sebbene non manchino indagatori antecedenti (da Leon Battista Alberti allo stesso Marsigli) la limnologia venne organizzata a vera scienza da F.-A. Forel (1874), con le sue ricerche sistematiche sul lago di Ginevra. Accanto al Forel va ricordato l'italiano P. Pavesi. Anche il movimento della limnologia venne coronato dalla fondazione di speciali stazioni tra le quali è da ricordare quella di Plön, fondata dallo Zacharias.
Gli studî d'idrobiologia fecero un grande progresso con la scoperta dovuta a Giovanni Müller del cosiddetto filtrato pelagico, ossia del plancton, vale a dire di quei minuti organismi che la colonna d'acqua filtrata attraverso un retino di seta, lascia a esso aderenti e sedimentati negli appositi congegni di raccolta, di cui il retino è provvisto, studî che vennero in diverso modo perfezionati (v. plancton). Lo studio sistematico del plancton venne nella sua metodica instaurato da Hensen, da Chun, da Haeckel e da altri autori. Ma un altro periodo memorabile nell'idrobiologia si inaugurò col Petersen, mediante lo studio sistematico e statistico dei viventi che popolano i fondi marini e lacustri (edafon). Questo ramo dell'idrobiologia si connette intimamente allo studio geologico e biochimico dei fondi; il letto degli oceani e dei laghi è tappezzato da uno strato di esseri viventi, da residui animali e vegetali (biosfera di Suess) e da minerali, elementi tra i quali avvengono notevoli reazioni il cui studio, col Vernadsky, è stato elevato a vera scienza (geochimica). È inutile insistere sull'importanza che questi studî hanno anche per il geologo (v. oceanografia).
La flora e la fauna d'acqua dolce è in generale cosmopolita, mentre più caratteristica è la fauna e flora di origine marina. I rapporti tra la fauna e la flora di acqua dolce con quella marina, vennero per la prima volta sistematicamente indagati da Carlo Semper.
Col progresso delle nostre conoscenze si sono voluti individuare, usando un termine introdotto dal Möbius, i caratteri biocenotici, ossia il complesso di organismi caratteristici di determinati ambienti acquatici. Vi sono biocenosi neritiche, pelagiche e di fondo, così nel mare come nei laghi. Lo studio biocenotico delle associazioni animali corrisponde alla sinecologia dei botanici, ma nell'ambiente acquatico occorre tener conto delle associazioni di viventi sia vegetali sia animali, e della loro interferenza. Ma anche nel campo dell'autecologia, ossia dello studio degli adattamenti delle singole specie, vi sono problemi interessanti come quello degli organismi che si possono considerare come indicatori di determinati mezzi, p. es., di diversa concentrazione salina. I Cladoceri,p. es., scarseggiano nelle acque salate, essendovi rappresentati da poche specie. Le Diatomee abbondano nelle acque dolci o a basso tenore di salsedine. Particolari organismi caratterizzano le acque di saline come la Dunaliella e l'Artemia. Speciale adattamento mostrano gli organismi viventi in acque correnti e sorgive (reocreni). Ia distribuzione dei pesci in zone di diversa altitudine, serve come indice biogeografico, così tra i salmonidi il temolo vive in acque a bassa quota, mentre altri generi come il salmerino si riscontrano ad alta quota. Speciale è anche l'idrofauna delle acque di caverna, così il celebre Proteo delle acque di Postumia, i pesci delle caverne americane, e dei pozzi di alcune regioni africane (tra le quali la nostra Somalia).
Gli studi d'idrobiologia vennero sistematicamente promossi da società scientifiche e da speciali organizzazioni internazionali, come il Consiglio internazionale del mare, che ha sede in Copenaghen. In pari tempo sorgevano nelle singole nazioni speciali organizzazioni per lo studio della idrobiologia marina, come il nostro Comitato talassografico italiano. Anche lo studio dei laghi, nel campo della collaborazione internazionale, si orientava nel dopo guerra mediante l'organizzazione della Società internazionale di limnologia (fondata nel 1922), che teneva diversi convegni.
Lo studio dell'epurazione delle acque di rifiuto (oggetto dell'idrobiologia applicata), interessa non solo la pesca, ma l'igiene delle acque potabili, e forma oggetto d'importanti norme legislative in tutti i paesi. Un altro aspetto dell'idrobiologia è quello relativo al paludismo, ossia alla vita nelle acque palustri (eleobios) e alle piccole raccolte d'acqua permanenti o periodiche, in cui si considera l'acqua come mezzo di diffusione della malaria, in quanto in essa si sviluppano le zanzare. Da questo lato (v. malaria) l'idrobiologia si collega alle scienze delle bonificazioni (norme della piccola bonifica).