IEROCLE (‛Ιερολῆς, Hierŏcles) il Neoplatonico
Filosofo della scuola neoplatonica di Alessandria, dove insegnò dal 420 circa d. C. in poi. Sembra che sia stato scolaro di Plutarco di Atene.
Il suo pensiero ci è noto abbastanza largamente attraverso due opere: il commentario ai neopitagorici Versi aurei (edito da P. Needham, Cambridge 1709; da Th. Gaisford, nell'edizione di Stobeo, Oxford 1850; dal Mullach, Berlino 1853, e nei Fragmenta philosophorum Graecorum) e il trattato Περὶ προνοίας καὶ εἑμαρμένης καὶ τῆς τοῦ ἐϕ 'ἡμῖν πρὸς τὴν ϑει0αν ἡγημονίαν συντάξεως ("Sulla provvidenza, sul fato e sulla situazione della nostra libertà rispetto alla potenza divina") di cui restano estratti presso Stobeo (Bibl. cod., 214;251: editi anche dal Needham nella cit. edizione del Commentarium in aureum carmen). Il sistema di I., ricostruibile con sufficiente compiutezza, si distingue per la semplicità della sua metafisica, che, rifiutando le complicate gerarchie d'ipostasi del neoplatonismo plotiniano e postplotiniano, torna a una sintesi di elementi platonici, per-patetici e stoici, non dissimile da quella già operata dal cosiddetto medio platonismo. Caratteristiche sono d'altronde le modificazioni arrecate da I. alla dottrina platonica della creazione come operata dal demiurgo su una preesistente materia, e a quella stoica del fato predeterminame tutto: secondo I., la creazione è da concepire come avvenuta ex nihilo, e il fato va piuttosto inteso come provvidenza ricompensante le azioni degli uomini secondo una norma ferrea, ma non perciò escludente, e anzi implicante, la loro iniziale libertà. È probabile che in entrambe queste modificazioni si manifesti l'influsso della nascente teologia cristiana, come pare accertato anche dal fatto che il Commentario di I. fu poi sottoposto a rielaborazione cristianeggiante, in verso e prosa (v.J. Nicole, Un traité de morale payenne christianisé, Ginevra 1892).
Bibl.: A. Elter, Zu H. d. Neuplatoniker, in Rhein. Museum, LXV (1910), pp. 175-99; K. Praechter, in Pauly-Wissowa, Real-Encykl., VIII, coll. 1479-1487; id., in Byzantinische Zeitschrift, XXI (1912), pp. 1-27 (sulla probabile influenza del cristianesimo su I.); G. Altmann, De Posidonio Timaei Platonis commentatore, Berlino 1906, p. 28 segg. (per l'influsso di Posidonio).