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IETTATURA

di Raffaele Corso - Enciclopedia Italiana (1933)
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IETTATURA

Raffaele Corso

. Parola napoletana (dal lat. iactare "gettare", cioè appunto il malocchio) divenuta di uso comune per indicare la presunta capacità di alcuni individui (e talvolta animali: rospo, ecc.) di nuocere altrui, senza volerlo, con lo sguardo. Secondo il pregiudizio popolare, lo iettatore è riconoscibile al viso magro, al colorito cupo, olivigno, al naso adunco, e specialmente agli occhi biechi e loschi, rossi o blu (cioè percorsi da una vena), piccoli, porcigni, ingrottati. A prevenirne la nefasta influenza si adoperano amuleti o scongiuri diversi (come il toccare oggetti ritenuti dotati di virtù apotropaiche); e per discacciarla dall'organismo che n'è affetto (uomo, animale, pianta) si ricorre a suffumigi, scongiuri, ecc. Il rimedio più efficace, in taluni casi, si crede sia far toccare il sofferente dal presunto iettatore; per accertarsi dell'esistenza e della provenienza del maleficio si ricorre a prove o ordalie. In qualche luogo (Sardegna) si crede di potere scorgere nella pupilla dell'individuo iettato il riverbero di guella dello iettatore.

Bibl.: S. Seligmann, Der böse Blick und Verwandtes, Berlino 1910; F. T. Elworthy, The evil eye, Londra 1895; M. Tuchmann, La fascination, in Mélurine, II (1896). Per l'Italia: N. Valletta, Cicalata sul fascino, volgarm. jettatura, Napoli 1777; A. Schioppa, Antidoto... alla cicalata di N. Valletta, ivi 1830; G. Piltré, La jettatura e il malocchio in Sicilia, Klausenburg 1884; L. Wagner, Il malocchio e le credenze affini in Sardegna, in Lares, II (1913), pp. 129-50.

Vedi anche
malocchio Potere malefico dello sguardo (sinonimo di iettatura) che si crede posseduto da determinate persone. A questa credenza, diffusa presso molte culture in tutti i continenti, è connesso l’uso di amuleti, di riti e formule ritenuti capaci di liberare dal suo influsso. Nicola Vallétta Vallétta, Nicola. - Giurista (Arienzo 1750 - Napoli 1814); scrisse opere giuridiche sul diritto romano, canonico, feudale, napoletano e letterarie. Fra queste, la traduzione in dialetto napoletano delle odi di Orazio (Orazio allo Mandracchio); ma l'opera che lo rese popolare fu la Cicalata sul Fascino, ... Ernesto De Martino Storico delle religioni ed etnologo meridionalista italiano (Napoli 1908 - Roma 1965). A lui si devono un'interpretazione storicista delle manifestazioni religiose e alcune innovative ricerche nel Meridione basate sull'osservazione partecipante e sul lavoro di équipe interdisciplinari. Vita e pensiero. ... magia Pratica e forma di sapere esoterico e iniziatico che si presenta come capace di controllare le forze della natura; è stata oggetto, in varie culture e nei diversi periodi storici, di valutazioni opposte, ora considerata forma di conoscenza superiore, ora rifiutata come impostura e condannata dalle autorità ...
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Vocabolario
iettatura
iettatura s. f. [voce di origine merid., der. di iettare]. – Influsso malefico che la superstizione popolare crede possa essere esercitato da determinate persone o cose. Per estens., sfortuna, scalogna, disgrazia: sono arrivato in stazione...
maldòcchio
maldocchio maldòcchio (o 'mal d’òcchio') s. m. – Forma tosc. pop. per malocchio, nel sign. di iettatura.
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