IFITO. - 1
IFITO (῎Ιºιτος). − 1°. − Figlio di Eurythos, re di Oechalia, e di Antioche (o Antiope). Arciere famoso come il padre, ne eredità l'arco divino donato da Apollo e lo offrì ad Ulisse come pegno di amicizia, mentre con lui si trovava in Messenia, ospite di Orsilochos.
Una leggenda vuole che I. sia stato ucciso insieme con il padre ed i fratelli da Eracle che aveva assalito Oechalia; secondo un'altra egli si trovò in Messenia ospite con Ulisse di Orsilochos, mentre stava raggiungendo Eracle che aveva rapito gli armenti di Oechalia; raggiuntolo e richiesta la restituzione dei buoi, fu ucciso dall'eroe; secondo una terza leggenda egli fu dalla parte di Eracle quando questi assalì Oechalia ed uccise Eurythos, ed offrì la sorella Iole in isposa all'eroe. Sembra abbia partecipato all'impresa degli Argonauti.
Un cratere corinzio del Louvre (E. 635), detto di Eurythos presenta I. su una kline. Una kýlix a figure rosse, di Euphronios a New York, presenta la disputa fra I. ed Eracle a proposito degli armenti di Oechalia. Un frammento di kýlix a figure rosse dall'acropoli di Atene, attribuito a Brygos, presenta l'uccisione di I. ad opera di Eracle.
Bibl.: Sofocle, Trachinie, vv. 270 ss.; Tzetzes, Chil., II, vv. 417 ss.; Diodoro, IV, 31; Pausania, X, 13, 8. Cratere del Louvre: E. Pfuhl, Malerei und Zeichn. d. Griechen, Monaco 1923, par. 176; H. Payne, Necrocorinthia, Oxford 1931, p. 132, tav. 27; A. Rumpf, Malerei u. Zeichn., Berlino 1953, p. 52, tav. 13, 6. Kýlix di New York; J. C. Hoppin, Red-fig., I, p. 392, n. 8. Kýlix dell'Acropoli: J. C. Hoppin, op. cit., I, p. 127, n. 15.