KRASICKI, Ignacy
KRASICKI, Ignacy - Poeta polacco, nato a Dubieck sul San il 3 febbraio 1735, morto a Berlino il 14 marzo 1801. Dai genitori, appartenenti all'alta, ma finanziariamente decaduta, aristocrazia, fu avviato al sacerdozio: studiò nel collegio gesuitico di Leopoli, soggiornò a Roma dal 1759 al 1761, e dopo l'avvento al trono di Stanislao Augusto (1764) ne diventò cappellano. Nel 1766 è già vescovo di Varmia. Divenuto cittadino prussiano, dopo la prima spartizione della Polonia (1772), vive spesso a Berlino e Potsdam, benvoluto e stimato da Federico il Grande.
D'ingegno vivo, lucido e arguto, di temperamento socievole, equilibrato e incline ai compromessi (accettò senza protesta la sottomissione della sua diocesi alla Prussia), Kr. ebbe la carriera facile e rapida; e, sempre preoccupato di tenere lontano da sé quanto avrebbe potuto turbarlo, trascorse vita tranquilla, senza gravi dissapori, con un unico grande amore: la cultura, e con un'unica avversione tenace: l'oscurantismo, che il poderoso rinnovamento culturale di cui, nel campo della letteratura, egli fu il protagonista, era riuscito soltanto in parte a sopprimere. Tutta la sua opera poetica è specchio fedele del suo temperamento, dei suoi sentimenti e delle sue aspirazioni: sicché nulla vi ha in essa, anche se non vi mancano influenze di scrittori antichi e moderni (Omero, Orazio, Ariosto, Boileau, La Fontaine, Rousseau, Defoe), che non sia intimamente vissuto; e lo stesso suo stile, piuttosto freddo e compassato, è espressione adeguata della chiara e semplice sua concezione della vita.
Al principio della sua carriera poetica stanno due poemi eroicomici: Myszeidos pieśni X (La guerra dei topi in dieci canti, 1775), venato di allusioni satiriche all'indirizzo del re Stanislao Augusto e Monachomachia, czyli Wojna Mnichów (Guerra dei monaci, 1778) che mette in ridicolo l'ignoranza dei monaci. Quasi contemporanei sono due componimenti in prosa di tipo narrativo-descrittivo, scritti con intendimenti didattici e sociali: Mikołaja Doświadczyńskiego przypadki, przez niego samego opisane (Le avventure di M. D., da lui stesso descritte, 1776) e Pan Podstoli (Il signor P., 1778). Oltre a essere modelli di prosa polacca, queste due opere (di cui la prima, per la riuscita narrazione delle avventure del protagonista, costituisce anche oggi una lettura attraente) sono una ricca rappresentazione della vita della nobiltà campagnola nell'epoca di Stanislao Augusto, e della tendenza, operante allora negli spiriti eletti, di riformarla, eliminando l'ingiusto trattamento dei contadini ed elevando il livello culturale e morale della nobiltà stessa. Non mancano in esse spunti satirici, ma l'attacco più diretto contro l'ignoranza e il supino accogliere la moda d'oltre confine (gallomania settecentesca!) è portato dal K. nelle sue Satyry (Satire, 1779) e Listy (Epistole, 1780-84). Tutte queste opere sono però superate dalle Bajki i przypowieści (Favole e racconti, 1779) e dalle postume Bajki nowe (Favole nuove), nelle quali la saggezza dell'autore, il suo acuto spirito d'osservazione, e l'elegante ed efficace stringatezza narrativa (specialmente nella prima raccolta) raggiungono un'espressione così perfetta, da farne una delle opere più compiute del genere. Negli ultimi due decennî della sua vita, l'attività artistica di Kr. si fa più scadente: un poema sbiadito (Wojna chocimska, La guerra di Chocim, 1780) e alcune commedie noiose testimoniano dell'esaurimento della sua vena poetica. Maggiore interesse ha la sua attività di traduttore (Le vite di Plutarco, I canti di Ossian), e pubblicista (rivista Co tydzień, Il settimanale, 1796-99; O rymotworstwie i rymotworach, Poesia e poeti, postumo).
Ediz.: Manca un'ediz. critica delle opere di Kr. La più recente è quella curata da P. Chmielowski, voll. 6, Varsavia 1878-79.
Bibl.: K. Wojciechowski, I. Kr., 2ª ed., Leopoli 1922; I. Chrzanowski, Z dziejów satyry polskiej XVIII w. (Intorno alla storia della satira polacca nel sec. XVIII), Varsavia 1909; J. Kleiner, Krasickiego Bajki i przypowieści, in Studja z zakresu literatury i filozofji (Studî nel campo letterario e filosofico), Varsavia 1925; L. Bernacki, Krasiciana, Cracovia 1927.