COLLINO, Ignazio e Filippo
Scultori. Ignazio nacque a Torino il 26 agosto 1724 e morì ivi il 26 dicembre 1793. Filippo morì a Torino il 20 agosto 1800, a 63 anni o forse anche più vecchio. Il primo dei due fratelli, che collaborarono quasi costantemente, fu certamente il più dotato ed ebbe nelle opere comuni la parte più decisiva e importante. Allievo a Torino dapprima dello scultore Damè, poi del Beaumont, e del Ladatte, fu nel 1748 a Roma, dove si perfezionò nel disegno copiando dall'antico; colà, nel 1754, lo raggiunse il fratello. Nel 1758 ebbero dal re di Sardegna commissione delle sculture per la galleria Beaumont di palazzo reale; e vi lavorarono fino oltre il 1763, anno in cui Ignazio è nominato da Carlo Emanuele III scultore reale e direttore della scuola torinese di scultura. Nel 1767 i due fratelli abbandonarono Roma; e ritornati a Torino diedero da allora intera la loro attività alle ordinazioni reali e alla scuola di scultura. Fra le prime loro opere in patria sono le statue di Vittorio Amedeo II e di Carlo Emanuele III (ora nel cortile dell'università, dove è pure il gruppo della Fama, opera del solo Filippo). Successivamente lavorarono per Stupinigi, per Superga, per il santuario di Vicoforte, per Agliè, per Novara. Morto Ignazio, anche l'attività di Filippo vien meno. Di lui non si ha più che il monumento sepolcrale di Vittorio Amedeo III a Superga (1796). I fratelli C. sono dei primi rappresentanti in Piemonte dello stile neoclassico. A conoscerli meglio giova lo studio dei loro bozzetti in gesso conservati a Torino presso l'Accademia Albertina.
Bibl.: B. C. K., in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VII, Lipsia 1912; A. Telluccini, I. e F. C. e la scultura in Piemonte nel sec. XVIII, in Boll. d'arte, n. s., III (1922-23), p. 201 segg.