ignoranza
Significa la mancanza di conoscenza, riferita a indeterminati oggetti, in Pg XX 145 Nulla ignoranza mai con tanta guerra / mi fé desideroso di sapere (" homines... / in magno viventes inscientiae bello, Sap. 14, 21-22). Più spesso significa il non conoscere la verità, come in If VII 71 quanta ignoranza è quella che v'offende, e Pg XXII 47 Quanti risurgeran coi crini scemi / per ignoranza: in ambedue le attestazioni l'i. riguarda il problema delle ricchezze terrene; ovviamente qui si tratta d'i. colpevole, in quanto eliminabile con l'esercizio e il perfezionamento della ragione (cfr. Tommaso Sum. theol. II I 76 2).
In Cv II VIII 14 allumina noi ne la tenebra de la ignoranza mondana, ha la medesima accezione, ma intesa come uno stato costituzionale, e più propriamente significa la povertà del conoscere umano a fronte dell'infinita verità. In II XV 4 salvo da la morte de la ignoranza e da li vizii, considerata la necessità, per l'uomo, di perseguire la verità, l'i. s'identifica con la perdita o negazione della vita (cfr. Chi veder vuol la salute, / faccia che li occhi d'esta donna miri, in Voi che intendendo 24-25, e le famose parole di Ulisse in If XXVI 119-120).
È riferita in particolare all'arte dell'esporre e alla convenienza della chiarezza, in Cv I III 2 La qual durezza, per fuggir maggiore difetto, non per ignoranza, è qui pensata, dove l'i. consisterebbe propriamente nell'incapacità di esprimersi chiaramente.
Esprime la non conoscenza, come assenza temporanea delle facoltà intellettuali, in Rime CXVI 50 ignoranza ed oblio / stato è con lei, mentre ch'ella [l'anima] è partita.