CASSINA, IGOR
Il nome di Igor Cassina è legato al ricordo ancora recente della medaglia d'oro conquistata nella sbarra alle Olimpiadi di Atene 2004. Quella di Cassina è la prima medaglia d'oro italiana in questa specialità, in cui l'Italia fino a quel momento vantava solo un argento, peraltro molto datato: Romeo Neri lo aveva conquistato infatti alle Olimpiadi di Amsterdam del 1928. Iniziata a sette anni l'attività nella palestra Ginnastica Meda sotto la guida dell'allenatore Maurizio Allievi, ex ginnasta azzurro negli anni Settanta, Cassina mostrò immediatamente uno speciale talento nell'esercizio alla sbarra, favorito anche dalla straordinaria mobilità articolare. Soprannominato affettuosamente Bilo (diminutivo del nome del campione russo degli anni Ottanta Bilozerãev), prima di Atene aveva conquistato una medaglia di bronzo agli Europei di Patrasso nel 2002 e una d'argento ai Mondiali di Anaheim del 2003. Igor Cassina, incurante delle pressioni di chi gli sconsigliava la ginnastica a livello agonistico a causa della sua struttura fisica (1,80 m di altezza, statura insolita per un ginnasta, per 75 kg di peso) ha creduto nella passione e nel lavoro e si è applicato al punto di creare una figura tecnica nuova: ha dato infatti il suo nome al salto teso con avvitamento a 360° sull'asse longitudinale che caratterizza il suo esercizio alla sbarra; la FIG lo ha riconosciuto e qualificato ufficialmente come 'movimento Cassina'. Per perfezionarlo in vista di Atene 2004, Cassina lo ha eseguito almeno due volte al giorno, tutti i giorni nei due anni precedenti l'evento. Quella di Atene, il 23 agosto 2004, è stata una vittoria ancora più importante perché è giunta in condizioni ambientali difficili, in una serata di durissime contestazioni ai giudici. La sua prova, precisa ed elegante, è iniziata quando ancora il pubblico contestava con fischi e urla la giuria, criticata per avere attribuito un punteggio palesemente troppo basso al campione olimpico uscente, il russo Aleksej Nemov, autore di una prova spettacolare fino alla chiusura, sporcata da una leggera sbavatura; la protesta ha sortito come effetto una clamorosa (quanto ininfluente) correzione in meglio del giudizio. Ha poi gareggiato l'americano Paul Hamm, ancora con qualche tensione del pubblico, stavolta per il punteggio generoso. Il sospetto era quello di un aumentato potere politico statunitense all'interno della Federazione internazionale e di qualche inconscio condizionamento nell'attribuzione dei punteggi da parte di alcuni giudici. In queste condizioni è entrato in gara Cassina, dando ancora una volta una splendida interpretazione della sua specialità preferita e meritando lo stesso punteggio di Hamm, 9,812, ma con uno scarto migliore.
Grande amico di Jury Chechi, che gli aveva predetto l'oro olimpico, nel pochissimo tempo trascorso fuori dalla palestra Cassina ama andare a cogliere i funghi e si rilassa in montagna. Lo appassionano la Formula 1, il motociclismo, lo sci, in generale gli sport dove si rischia.