IǦRIDIR (A. T., 88-89)
RIDIR Città della Turchia, nella Pisidia, posta sulla riva del lago omonimo, alla sua estremità meridionale; la sua posizione in un bacino ben riparato fa sì che, nonostante la notevole altezza (980 m. s. m.), possano crescere intorno a essa piante proprie di climi dolci: la città sorge fra cedri e platani che le conferiscono un aspetto pittoresco. Iǧridir è capoluogo di kazà nel vilâyet d'Isparta, da cui dista circa 25 km. a NE. Ha relazioni abbastanza intense con Smirne, alla quale è unita da una linea ferroviaria che passa per Aydïn; le invia pelli e cuoi, oppio, ecc. Conta oltre 20.000 abitanti.
Il lago di Iǧridir è formato da due conche - il Hoyran Gölüe l'Igridir Gölü propriamente detto - separate da una strozzatura; le sue acque, che raggiungono un livello medio di 870 m. s. m., sono dolci e forse comunicano sotterraneamente con quelle dell'Ak Su e del Köprü Suyu, corsi d'acqua tributarî del Golfo di Adalia.
La città è l'antica Prostanna, che compare come vescovato già dal 381; anche, l'isola Nis costituiva un antico vescovato che già figura nel concilio di Nicea, 325 d. C., sotto il nome di Limnae; più tardi le due diocesi furono unite. In Iǧridir sono numerose vestigia medievali: la rocca, le mura, la medresa, una moschea, costruzioni selgiucide nelle quali però si scorgono incorporati resti di epoche anteriori. Le colonne e i capitelli della medresa sono bizantini. Fino ad alcuni anni fa erano ancora più importanti i monumenti dell'antistante isola Nis, abitata, prima del recente esodo, principalmente da Greci. Vi si vedevano avanzi di numerose chiese, quattro delle quali erano ancora in piedi: Santo Stefano, navata rettangolare con copertura a cupola, aveva decorazioni plastiche forse del sec. VIII o IX e affreschi restaurati più volte. Oggi, non esistendo più la popolazione greca di Nis, le sue chiese sono abbandonate o distrutte, come in tutta l'Asia Minore.
Bibl.: F. V. Arundel, Discoveries in Asia Minor, 1834; G. Hirschfeld, Reisebericht, in Berliner Monatsberichte, 1879, p. 299 segg.; F. Sarre, Reise in Kleinasien, Berlino 1896; H. Rott, Kleinasiatische Denkmäler, Lipsia 1908.