Il bioetanolo è un carburante liquido ottenuto dalla biomassa e il suo attuale sviluppo si deve, principalmente, alla necessità di trovare sostituti ai carburanti derivati da fonti fossili, come la benzina e il gasolio. Il suo utilizzo è mirato principalmente a coprire i bisogni nel settore dei trasporti, dato che è quello che contribuisce in maniera più significativa alle emissioni di gas a effetto serra. La produzione di biocarburanti (bioetanolo e biodiesel) non ha solo delle motivazioni economiche o geostrategiche – alti prezzi del petrolio e produzione concentrata in pochi paesi, non sempre affidabili – ma è anche guidata dalla volontà di contenere il cambiamento climatico. A livello mondiale, il Brasile è sia il maggior produttore, sia il primo consumatore di bioetanolo (a base di canna da zucchero). Dietro il Brasile, dotato di 430 impianti, i secondi produttori mondiali di bioetanolo sono gli Stati Uniti, e insieme i due paesi rappresentano quasi i tre quarti della domanda mondiale di questo biocarburante.
L’attuale posizione di leader mondiale nella produzione di bioetanolo ricoperta dal Brasile non si deve considerare una casualità: se da una parte le dotazioni di risorse naturali hanno giocato un ruolo fondamentale, dall’altra bisogna rammentare la lunga esperienza brasiliana maturata nel settore, supportata principalmente dall’entrata in vigore, già nel 1975, del Programma nazionale dell’alcol, ribattezzato ‘Programma Proalcol’.