FRANCIONE, Il
Francesco di Giovanni di Matteo, detto il Francione, fu architetto, maestro di legname e di tarsia. Nacque a Firenze nel 1428, e vi morì il 25 luglio 1495. Può considerarsi come il fondatore della scuola fiorentina di tarsia prospettica. Ebbe a discepoli Giuliano da Maiano, Francesco d'Angiolo detto La Cecca, Baccio e Piero Pontelli, Giuliano da Sangallo. Fu in Roma, dove nel 1458 lavorò al catafalco per Calisto III in S. Pietro e negli appartamenti di Pio II; e pare che egli fosse tra gli artisti che per commissione del cardinale Pietro Barbo (poi papa Paolo II) lavorarono d'architettura e di legname per il palazzo e la chiesa di S. Marco in Roma.
Ebbe stabile dimora a Firenze e vi tenne bottega, ma lavorò anche altrove. Nel 1461 si trovava a Pisa e per il Duomo di questa città eseguì in seguito varie opere tra cui gli stalli (1474) che solo in parte si salvarono nell'incendio del duomo (1595).
Fino dal 1472 il F. era stato impiegato dalla repubblica fiorentina come ingegnere militare nei lavori diretti contro Volterra. Soltanto del 1475 è la prima notizia della sua attività quale architetto in un accordo con il suo scolaro Baccio Pontelli e con il padre di questo, Bartolomeo di Fino, per l'erezione - che poi non avvenne - di una cappella nel Camposanto di Pisa. Nel 1478 il F. lavorava insieme con Giuliano da Maiano in Palazzo Vecchio, nelle sale dell'Udienza e dei Gigli, dove in collaborazione col discepolo fece le tarsie della porta di comunicazione fra le due sale.
Nel 1485, collaborando col Sangallo, con La Cecca e con altri minori architetti, fortificò Pietrasanta, nell'87 Colle di Val d'Elsa e Sarzana. Nel 1488 gli venne dato il titolo onorifico di "ingegnere fiorentino". Dal 1492 al '95 attese insieme con Luca del Caprisa a costruire la fortezza di Sarzanello. E intanto eseguì varî modelli in legno, lavorando talvolta come semplice stipettaio: nel 1480 quello di S. Maria dei Servi (la SS. Annunziata) in collaborazione col Sangallo; nell'81 quello della chiesa di Badia, poi, secondo il Vasari, quello per la villa di Poggio a Caiano precedente ai disegni del Sangallo (?); nel '93, dal disegno di Sangallo e del Cronaca, quello per il vestibolo della sagrestia di S. Spirito.
Bibl.: V. A. C., in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XII, Lipsia 1916 (con bibl.).