Romanzo (1900) dello scrittore italiano L. Capuana (1839-1915).
Il protagonista, che dà il nome al romanzo, è un dispotico feudatario siciliano il quale ha ucciso per gelosia il proprio fattore a cui aveva dato in sposa Agrippina Solmo che era stata per molti anni sua serva e amante. Del delitto era stato condannato un innocente, causa di tormentosi rimorsi per il protagonista. Invano, per vincerli, questi cerca di costruirsi una nuova vita sposando una giovane di povere condizioni che aveva amato da ragazzo: la passione per Agrippina seguita a possederlo e il rimorso per il misfatto commesso si trasforma progressivamente in follia mentre la moglie, che dai suoi deliri è venuta a conoscenza del delitto di cui si è macchiato, finisce per abbandonarlo. Ad assisterlo nell'agonia è soltanto Agrippina.