Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Con il termine “mesmerismo” (o magnetismo animale) si indica la teoria dell’uomo, e la conseguente pratica terapeutica, che Franz Anton Mesmer promuove negli ultimi decenni del XVIII secolo tra Vienna e Parigi. L’intera realtà, inanimata e vivente, è percorsa da un fluido invisibile dalle cui armonie e disarmonie dipende lo stato di salute fisica e mentale di ogni individuo: agendo in modo opportuno su quel fluido, il magnetizzatore può guarire disturbi di varia natura, soprattutto nervosi. Divenuto rapidamente una moda, il mesmerismo si attira la condanna della comunità scientifica, ma anche l’entusiastica adesione di una schiera di proseliti.
Franz Anton Mesmer e il magnetismo
Nato nel 1734 in Germania da una famiglia cattolica, dopo studi di teologia, filosofia e diritto, Franz Anton Mesmer si laurea in medicina a Vienna con una Dissertatio physico-medica de planetarum influxu (1766). La tesi vuol dimostrare come i corpi celesti agiscano sulla terra secondo una legge newtoniana d’attrazione e come esista una gravità animale, sottile e imponderabile, causa di varie disfunzioni. Secondo il punto di vista di Mesmer, i disturbi del corpo e della mente diventano allora perturbazioni della corrispondenza armonica fra l’uomo e il cosmo. Sul medesimo tema egli specula e sperimenta negli anni successivi, non senza recuperare antiche suggestioni ermetiche, approdando infine alla formulazione del “magnetismo animale ”. Divenuto amico di padre Maximilian Hell, astronomo di corte a Vienna, che già esplora l’uso terapeutico delle calamite, Mesmer viene da questi incoraggiato a provare la nuova tecnica anche su donne isteriche. Ma se per il gesuita sono alcune proprietà intrinseche del magnete a guarire, secondo Mesmer l’efficacia curativa risiede piuttosto nel rapporto fra gli esseri animati: anche nel più spirituale degli incontri qualcosa di fisico riesce sempre a uscire da un corpo per entrare nell’altro, così come, nel più fisico degli incontri, qualcosa di spirituale. Sono gli stessi corpi umani, in altri termini, ad agire da magneti e proprio i corpi, secondo Mesmer, hanno la capacità di trasmettere a ogni oggetto toccato un fluido invisibile: un mezzo per sbloccare gli ostacoli responsabili della malattia e riattivare i liberi movimenti dell’armonia.
Mesmer e gli anni parigini
I risvolti scandalistici legati al caso della giovane Maria Theresia Paradis – musicista cieca affetta da melanconia e da crisi convulsive – che Mesmer sottopone a lunghe sedute, suscitando i sospetti della famiglia e le maldicenze degli avversari, spingono il medico a trasferirsi da Vienna a Parigi. Dal 1778 è sempre più la gente appartenente a diversi ceti sociali che, soffrendo di disturbi nervosi, affolla la sua clinica magnetica. Qui non si somministrano medicine né si prescrivono diete, non si pratica la chirurgia né s’infliggono scariche elettriche. Ciò che Mesmer attiva è la circolazione del fluido preposto a restaurare le potenze vitali, sia durante sedute a due, sia raccogliendo gruppi di pazienti intorno al celebre baquet.
Si tratta di una tinozza ovale, nel cui doppio fondo stanno frammenti di bottiglia, sabbia, pietre, zolfo frantumato e limatura di ferro, il tutto riempito d’acqua e ricoperto con assi inchiodate; sulla superficie del coperchio, a poca distanza dai bordi, alcuni fori lasciano passare delle sbarre di ferro, disposte in modo che una loro estremità possa penetrare nel fondo della vasca e l’altra arrivi a toccare il paziente.
Attorno alla tinozza, schernito dai detrattori e assunto a prova di ciarlataneria, si svolge in realtà un complesso psicodramma che intende provocare la catarsi individuale e collettiva. La musica di una piccola orchestra accompagna le sedute, poiché anche il suono è concepito come forma e mezzo del potere magnetico; con una bacchetta in mano Mesmer si aggira fra gli astanti, provocando crisi salutari attraverso gesti, sguardi e contatti.
Negli anni parigini attorno a Mesmer si riuniscono molti discepoli, quasi a formare una setta. Tra questi vi è il giovane medico Charles-Nicolas d’Eslon. Proprio D’Eslon diviene promotore di uno scisma – consumato fra inevitabili accuse e polemiche – e di un’istanza al governo francese, affinché venga istituita una commissione ufficiale d’inchiesta sul magnetismo animale. Nel 1784, sotto la presidenza di Benjamin Franklin, allora ambasciatore americano presso la corte di Versailles , si riuniscono nella commissione i massimi studiosi e medici del tempo. Più che sul mesmerismo il loro giudizio verte sul deslonismo, ossia sulla versione divulgata dall’ex allievo. Dopo laboriose verifiche e discussioni essi giungono a negare l’esistenza del fluido, biasimandone i presunti effetti terapeutici come il miraggio di un’immaginazione troppo eccitata.
Le università tedesche e gli sviluppi del mesmerismo
Dopo le dolorose discordie, le scissioni della setta e la sentenza sfavorevole dei commissari di Luigi XVI, nel 1792 Mesmer decide di abbandonare Parigi per lasciarsi alle spalle polemiche e indignazioni. Trascorso un periodo in Inghilterra, quasi da sconosciuto, si trasferisce in Germania dove morirà nel 1815. È l’Accademia delle scienze di Berlino, pervasa dagli umori romantici della Naturphilosophie, che nel 1812 lo riscopre; così Karl Christian Wolfart, inviato dell’Accademia, lo incoraggia e lo aiuta a scrivere l’ultimo dei suoi trattati dal titolo Mesmerismus, oder System der Wechselwirkungen: ambiziosamente Mesmer, ormai vecchio, promette d’insegnare una “teoria e applicazione del magnetismo animale, inteso come terapeutica generale ai fini della conservazione dell’uomo”.
Le università tedesche diventano allora una potente cassa di risonanza – Berlino e Bonn istituiranno molto presto cattedre di magnetismo – e una commissione nominata dal governo prussiano nel 1816 pronuncia un verdetto nettamente favorevole a Mesmer.
Tra le maggiori personalità del tempo, Schelling intravede nel fluido magnetico uno strumento, messo a disposizione dell’uomo, per comunicare con l’anima cosmica; con minore entusiasmo Fichte, dopo aver assistito ad alcune sedute di sonnambulismo provocato, riflette su quanto l’individualità dell’io sia relativa e alterabile a comando. Già nel1785 Christoph Wilhelm Hufeland, medico a Weimar – dove entra nel circolo di Goethe – si occupa di Mesmer und sein Mesmerismus; un quarto di secolo più tardi, primario alla Charité di Berlino e protomedico di Federico Guglielmo III, Hufeland scrive di una Sympathie che in natura connetterebbe fra loro tutte le cose, spiegando anche la singolarissima relazione fra magnetizzatore e magnetizzato. Questo rapporto sarebbe tanto stretto da fare dei due un unico individuo e delle loro anime una sola anima: qualcosa di paragonabile forse soltanto all’intimità del feto con l’utero materno. Pertanto, secondo Hufeland, la guarigione magnetica seguirebbe fasi simili a quelle che dal concepimento portano alla nascita.
Considerato da un punto di vista filosofico, il magnetismo animale, pur con tutti i suoi enigmi, sembra a Schopenhauer “la scoperta più gravida di contenuto mai realizzata”. Per quasi un secolo dopo Mesmer, un modo di accedere all’inconscio sarebbe stato assicurato dal sonnambulismo artificiale, molto presto riconosciuto omologo al magnetismo. Fra i suoi primi discepoli, che danno vita alla mesmeriana Société de l’Harmonie Universelle, ci sono i tre fratelli Puységur, discendenti da un’antica famiglia dell’aristocrazia francese. Si deve a uno di loro se l’originario e tanto controverso fluido dalle mirabili qualità svanisce, sostituito da una peculiare forma di “volontà”, prerogativa del magnetizzatore, e da un ineffabile “rapporto” di questa con il soggetto magnetizzato. Nella Francia del primo Impero e della Restaurazione intricate e tortuose vicende accompagnano questo passaggio e il mesmerismo si diffonderà ovunque, procedendo, per vie accidentate e spesso divergenti, verso l’approdo finale dell’ipnosi.