Nome con cui, dal nome latinizzato del luogo di nascita, è conosciuto l'umanista Bartolomeo Sacchi (Piàdena 1421 - Roma 1481). Precettore dei figli di Ludovico Gonzaga, nel 1457 passò a Firenze dove divenne familiare dei Medici; di qui nel 1462 si trasferì a Roma, forse col cardinale Francesco Gonzaga di cui fu segretario; nominato abbreviatore apostolico da Pio II, scrisse al suo successore Paolo II, che aveva disciolto il collegio degli abbreviatori, una lettera insolente che gli costò la prigione per quattro mesi. Tornò in carcere nel 1468-69, implicato nella congiura ordita contro Paolo II dai membri dell'Accademia romana di Pomponio Leto. Riottenne onori e fortuna sotto Sisto IV, che gli affidò nel 1478 la direzione della Biblioteca Vaticana. A lui il P. dedicò la sua opera principale, una silloge di biografie di pontefici, Liber de vita Christi ac omnium pontificum. Scrisse anche: De principe, De vera nobilitate, De falso et vero bono; una Historia urbis Mantuae e un manuale dietetico, De obsoniis ac de honesta voluptate et valetudine.