Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Un cinquantennio della guerra dei Cent’anni e un trentennio della guerra delle Due Rose mettono a dura prova monarchia e società nel Quattrocento. L’antica nobiltà ne esce depauperata in uomini e risorse, la monarchia rinvigorita con la dinastia Tudor, che riorganizza lo Stato appoggiandosi alla piccola nobiltà, la gentry, e alla borghesia commerciale.
Dai Plantageneti ai Lancaster
Il 30 settembre 1399 il Parlamento, che ha costretto Riccardo II ad abdicare, proclama re un nipote di Edoardo III, Ruggero Mortieur, che è insediato sul trono col nome di Enrico IV, primo re della casa di Lancaster. Suo padre Giovanni di Gaunt, duca di Richmond, ha preso il titolo ducale dal suocero Enrico di Lancaster. Enrico IV sposa la duchessa di Bretagna, Giovanna di Navarra che è vedova con un figlio, sperando in una possibile annessione: ma il duca di Borgogna assume la reggenza per il piccolo duca. Combatte contro la Scozia senza successo; fronteggia la ribellione del conte di Northumberland e di suo figlio Hotspur, che si sono alleati con il ribelle gallese Owen Glyndwr. Sconfigge gli oppositori, che fa uccidere, mentre Glyndwr abbandona la causa. Il bisogno crescente di danaro gli rende ostile il Parlamento: la Camera Bassa gli sottrae la nomina e la sorveglianza dei funzionari e la piena disponibilità dei beni della corona.
Nel 1407 i Lord ottengono la facoltà di approvare o respingere le decisioni della Camera dei Comuni, al cui presidente spetta la dichiarazione finale sulle sovvenzioni. Enrico IV riprende la guerra contro la Francia alleandosi, dopo un periodo di incertezza, con gli Armagnacchi. Il Parlamento controlla le spese militari con “tesorieri di guerra”. Tommaso, duca di Clarence, figlio del sovrano, sbarca con 12 mila cavalieri e arcieri in Normandia e devasta il territorio.
Gli Armagnacchi, con l’esborso di 200 mila corone, ottengono nel 1412 la partenza degli Inglesi (trattato di Buzançais). Con la morte di Enrico IV (20 marzo 1413) si conclude l’alleanza tra Inglesi e Armagnacchi.
Enrico V di Lancaster, figlio di Enrico IV, riprende la guerra contro la Francia e riporta la decisiva vittoria ad Azincourt (25 ottobre 1415), che consente di annettere buona parte della Francia settentrionale. Con il trattato di Troyes (1420) Carlo VI lo nomina erede e successore e gli concede in sposa la figlia Caterina. Il matrimonio è celebrato a Troyes il 2 giugno. Enrico V si stabilisce a Parigi nel palazzo del Louvre. In lui sono realizzati i progetti del bisavolo Edoardo III di cingere le due corone. Ma il successo è breve, perché nel 1422 sopraggiunge la morte.
Il tracollo della monarchia si ha con Enrico VI di Lancaster, figlio di Enrico V e di Caterina di Valois, proclamato re di Francia e re di Inghilterra all’età di un anno. La reggenza è assunta in Francia da Giovanni, duca di Bedford, e in Inghilterra dal fratello Humphrey, duca di Gloucester. Il cancelliere William de la Pole, conte e poi duca di Suffolk, capo del partito pacifista, organizza nel 1444, contro il parere dei fratelli del re, il matrimonio di Enrico VI con Margherita d’Angiò, nipote di Carlo VII: le nozze, celebrate l’anno seguente, dovrebbero convertire in pace la tregua con la Francia, ma, scaduti i termini, la guerra riprende. La debolezza politica del sovrano è aggravata dalla sua follia. Il cancelliere Suffolk, amante della regina, nel 1450 è accusato dal Parlamento di alto tradimento per la promessa di restituire alla Francia i possedimenti inglesi dell’Anjou e del Maine. Secondo la procedura di incriminazione (impeachment), la decisione spetta al sovrano che, contro la manovra dei parlamentari, commuta la pena capitale nell’esilio in Francia per cinque anni. Gli oppositori fanno assassinare Suffolk prima dell’imbarco (2 maggio 1450). La regina si appoggia al conte di Somerset contro le pressioni di Humphrey duca di Gloucester, capo del partito popolare. Al Gloucester subentra nella direzione dei popolari Riccardo, duca di York, che impone a Enrico VI il suo protettorato (1453). Il 13 ottobre 1453 nasce il principe Edoardo. L’esperienza del protettorato si esaurisce due anni più tardi con la guarigione di Enrico VI. Riccardo di York, deluso per non essere stato chiamato a far parte del consiglio del re, s’impossessa del potere con le armi vincendo la battaglia di St. Albans.
Strapotere dei ministri, lotta per il potere e corruzione del Parlamento, disastrosa fine nel 1453 della lunga e logorante guerra dei Cent’anni con la Francia, gravi tensioni e conflitti all’interno del Paese per il controllo della monarchia, follia del sovrano rappresentano la cifra del regno di Enrico VI. Due casate imparentate con la monarchia grazie alla politica matrimoniale di Edoardo III, York e Lancaster, entrano in lotta tra loro per il potere. È la guerra civile.
La guerra delle Due Rose (1455-1485)
La guerra delle Due Rose, dai simboli araldici inalberati dalle due famiglie – una rosa bianca dagli York e una rosa rossa dai Lancaster –, infuria per 30 anni con stragi, saccheggi, distruzioni, confische, che contribuiscono alla distruzione di numerose casate nobiliari. Una seconda crisi di follia impedisce al re Enrico VI di governare. Si ricorre nuovamente al protettorato di Riccardo di York. La regina lascia Londra, ma vi ritorna pochi mesi dopo. La riconciliazione è provvisoria, perché nel 1559 scoppia nuovamente la guerra civile tra York e Lancaster.
Edoardo, figlio del duca Riccardo di York – è nato a Rouen nel 1442 –, fugge nell’ottobre del 1459 con suo cugino Riccardo Neville, conte di Warwick, a Calais; ritorna in Inghilterra nel giugno del 1460 per sostenere i partigiani della sua casata. Partecipa il 10 luglio alla battaglia di Northampton, nella quale suo padre Riccardo di York fa prigioniero il re Enrico VI, mentre la regina Margherita si rifugia prima nel Galles e poi in Scozia. Nello scontro di Wakefield il 30 dicembre Riccardo di York è ucciso. Edoardo, nuovo capo degli York, sconfigge Jasper Tudor, conte di Pembroke, nel febbraio del 1461 a Mortimer’s Cross.
L’esercito della regina vince la seconda battaglia di St. Albans, permettendole di ritornare per breve tempo a Londra. Enrico VI si mostra debole consentendo a Edoardo di farsi incoronare re il 4 marzo 1461 a Londra.
Edoardo IV di York promulga leggi suntuarie nel 1463 per avere l’appoggio dell’aristocrazia contro la borghesia mercantile. Combatte contro il sovrano legittimo e la regina Margherita d’Angiò; sconfigge Enrico VI, che fa imprigionare nella Torre di Londra (1464). Ma è abbandonato dai suoi e dal potente Riccardo Neville, conte di Warwick, il “Kingmaker”. Nel 1468 con lo “statuto delle livree” concede agli aristocratici di avere propri dipendenti armati per riceverne aiuti. Tenta di ricostituire l’alleanza con il duca di Borgogna, organizzando il matrimonio tra Carlo il Temerario , erede di Filippo il Buono, e sua sorella Margherita. Warwick progetta e conclude il matrimonio tra sua figlia Isabella e Giorgio, duca di Clarence dal 1461, fratello di Edoardo, per contrapporlo al fratello come re, con il beneplacito di Luigi XI . Il re Edoardo manda in esilio nell’aprile del 1470 Giorgio e Warwick, che dispone di una flotta di dieci navi. Alleatisi con la regina Margherita d’Angiò contro l’usurpatore, ritornano in Inghilterra nel settembre dello stesso anno e costringono Edoardo a fuggire in Borgogna: Enrico VI dopo sei anni di carcere è reinsediato sul trono (1470).
Edoardo IV si rifugia con il fratello Riccardo, il futuro Riccardo III detto il Gobbo, in Olanda, dove prepara una spedizione contro Enrico VI. Nel 1471 ritorna in Inghilterra, sconfigge Giorgio e uccide Warwick a Carnet; nella battaglia di Tewkesbury, invece, cattura la regina Margherita d’Angiò e suo figlio Edoardo, che fa sgozzare. Il fratello Riccardo di York sconfigge a Northampton Enrico VI, che viene assassinato (1471). Sconfitti i Lancaster, Edoardo IV di York riprende il potere, ma trova un temibile avversario nel fratello Giorgio, duca di Clarence, luogotenente d’Irlanda dal 1462, sposato dal 1469 con la figlia del defunto lord Warwick. Nel 1478 la lotta per il potere e per il controllo dell’eredità Neville oppone i fratelli della casata di York: Edoardo, Giorgio e Riccardo, che ha sposato Anna Neville, figlia minore di Warwick, e ne rivendica l’eredità contro le pretese di Giorgio.
Il duca di Clarence organizza una congiura contro Edoardo, ma è ucciso per decisione dei due fratelli. In questi anni di guerra civile, John Fortescue compone intorno al 1470 il De laudibus legum Angliae - in cui esalta il diritto inglese in polemica con quello francese: la common law salvaguarda la proprietà terriera, che è la base del prestigio e del potere dei ceti dominanti - e la Governance of England, in cui esalta una monarchia temperata dal Parlamento e dalla common law. Il giurista progetta la ricostruzione dei rapporti giuridici, politici e sociali.
Edoardo IV tenta di recuperare i territori perduti in Francia, ma viene sconfitto dal re Luigi XI, che gli impone il trattato di Picquigny nel 1475. Muore nel 1483, lasciando due figli minori, Edoardo e Riccardo. Gli succede il figlio tredicenne Edoardo V, nato a Westminster nel 1470 da Elisabetta Woodwille, che è proclamato re il 9 aprile, sotto la tutela dello zio Riccardo, duca di Gloucester. Venti giorni più tardi quest’ultimo lo fa rinchiudere nella Torre di Londra con il fratello Riccardo, duca di York . Fa imprigionare anche gli zii materni, i Lord Rivers e Grey. Si fa proclamare Lord protettore e per controllare il consiglio fa uccidere Lord Hastings, che si oppone ai suoi piani. Fatti uccidere i due rampolli reali, il 25 giugno 1483 si fa proclamare re da un Parlamento asservito. Riccardo III il Gobbo trova un forte rivale in Enrico Tudor. Nel 1485, abbandonato dal suo esercito, affronta volontariamente la morte nella battaglia di Bosworth, dove è sconfitto da Enrico Tudor, che è acclamato re.
La riorganizzazione politico-amministrativa
Enrico VII Tudor, figlio di Margherita di Beaufort, erede della casa di Lancaster, e di Edmondo Tudor, conte di Richmond, fratellastro di Enrico VI per parte di madre, la regina Caterina di Valois, nel 1486 sposa, in segno di pacificazione, Elisabetta di York, figlia di Edoardo IV.
Combatte contro due pretendenti al trono, Lambert Simnel e Perkins Warbeck. Nel 1487 sconfigge le truppe irlandesi di Simnel a Stoke-upon-Trent; dieci anni dopo fa impiccare Warbeck. Il sovrano s’impegna a indebolire politicamente l’antica nobiltà superstite e a riportare l’ordine e la pace. Fa processare dalla Camera stellata i riottosi, che, riconosciuti colpevoli di soprusi e violenze, sono condannati a morte, mentre i loro beni sono confiscati e devoluti al demanio regio.
Ottiene nel 1484 dal Parlamento le imposte di dogana e di consumo per tutta la durata del regno, come era accaduto nel 1398, 1415, 1453 e 1465. Governa con l’aiuto del Consiglio regio, di cui fanno parte uomini a lui fedeli, provenienti per lo più dalla borghesia, mentre limita gli interventi del Parlamento, ridotto a organo consultivo e raramente convocato, dopo averne limitato il controllo sulla tassazione. Fa anche ricorso a forme di imposizione finanziaria extraparlamentare, come i prestiti forzosi approvati retroattivamente dal Parlamento.
Nomina i giudici di pace per l’amministrazione locale della giustizia scegliendoli dalla piccola nobiltà di provincia, la gentry; potenzia la burocrazia come corpo del sovrano; riordina le finanze; controlla le corporazioni limitandone le autonomie; favorisce lo sviluppo economico e commerciale della piccola borghesia.
Conclude la pace di Étaples con la Francia e cementa l’alleanza con la Scozia, concludendo nel 1499 il matrimonio tra la figlia Margherita e il re Giacomo IV Stuart. La monarchia esce rafforzata dal suo operato.