All’epoca dell’ingresso della Bulgaria nell’Unione Europea, il 1° gennaio 2007, il paese doveva ancora adottare riforme relative al sistema giudiziario, alla lotta alla corruzione e al crimine organizzato. L’Eu decise di creare uno specifico ‘meccanismo di cooperazione e verifica’ per aiutare la Bulgaria ad affrontare tali questioni. I principali parametri del meccanismo prevedono che il paese dovrebbe, in particolare: abolire ogni ambiguità nella Costituzione circa l’indipendenza del sistema giudiziario; prendere ulteriori misure contro la corruzione alle frontiere e nei governi locali; attuare una strategia per combattere il crimine organizzato incentrata sul contrasto a gravi reati e al riciclaggio, procedendo al contempo alla confisca del patrimonio dei criminali.
Il rapporto della Commissione europea del 2008 sui progressi nell’ambito del meccanismo di cooperazione e verifica affermava che le misure sino ad allora adottate (tra le quali il congelamento dei fondi dell’Eu verso la Bulgaria) risultavano insufficienti. Più recentemente, il rapporto del 2010 riconosce che l’attuale governo sta avviando riforme importanti per migliorare l’efficienza del sistema giudiziario e che vi sono sviluppi di rilievo nella lotta alla corruzione e al crimine organizzato, come mostra l’incriminazione di ministri, ex ministri e funzionari pubblici per corruzione grave. Allo stesso tempo, la Commissione sottolinea la necessità di continuare a formare il corpo di polizia e i giudici sulle indagini di casi complessi e di migliorare la tutela contro frodi e conflitti di interesse negli appalti pubblici, così come la disciplina relativa alle confische.