Con 11.300 miliardi di attivi amministrati, le banche svizzere detengono circa il 10% del patrimonio gestito a livello globale, terze dietro alle banche statunitensi e inglesi. Per quanto riguarda la gestione transfrontaliera di patrimoni di clienti privati, la Svizzera è il primo attore mondiale, con 2300 miliardi di attivi in gestione.
Tuttavia, negli ultimi anni si è fatta particolarmente forte, prevalentemente da parte dei paesi membri dell’Oecd, la pressione per una maggiore trasparenza in materia fiscale e contro il mantenimento del segreto bancario, che prevede il divieto per le banche svizzere di divulgare a terzi informazioni sui loro clienti. Nel 2009 la Svizzera, pur sostenendo che il segreto bancario rappresenta una tutela della privacy dei clienti, ha acconsentito, insieme a Austria e Lussemburgo, all’adozione degli standard internazionali sullo scambio di informazioni in materia fiscale stabiliti dall’Oecd, sebbene la condivisione dei dati non sia automatica e continui a dover essere valutata caso per caso. D’altra parte, il segreto viene abolito e le autorità possono accedere alle informazioni bancarie anche in caso di sospetto di attività criminali come terrorismo, crimine organizzato e riciclaggio di denaro. Di conseguenza, e grazie alla conclusione di accordi in materia fiscale con numerosi paesi europei, l’Oecd ha rimosso la Svizzera dalla ‘lista grigia’ dei paradisi fiscali.