Il Tribunale penale internazionale per l’ex Iugoslavia è un organo delle Nazioni Unite, istituito all’Aia nel maggio del 1993 allo scopo di giudicare e perseguire gravi violazioni del diritto internazionale (crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio) commesse da singoli individui nel corso delle guerre iugoslave degli anni Novanta. Si tratta dunque di un tribunale ad hoc, la cui giurisdizione è limitata nelle competenze, nello spazio e nel tempo. Il Tribunale ha cominciato a operare effettivamente tra il 1994 e il 1995, con la messa in stato d’accusa di 22 ufficiali serbo-bosniaci. Dato il suo status non permanente, esso si è inoltre impegnato a completare tutti i processi in primo grado entro la metà del 2011 e ad esaurire gli appelli entro il 2013, con l’eccezione del dibattimento iniziati da poco, che vedono coinvolti Radovan Karadži´c (presidente della Repubblica Serbia di Bosnia-Erzegovina tra il 1992 e il 1996) e Ratko Mladi´c.
Il Tribunale per l’ex Iugoslavia è il primo tribunale penale speciale istituito dopo i tribunali militari di Norimberga (1945-46), creati per giudicare i crimini dei gerarchi nazisti. A differenza di Norimberga, la pena massima che il Tribunale può erogare è l’ergastolo e non la pena di morte. Tradizionalmente, la giurisdizione dell’azione penale in merito a crimini internazionali compete ai tribunali nazionali dello stato nel quale il crimine è stato commesso. La decisione di costituire un tribunale speciale da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha avuto come principale obiettivo quello di sopperire alle inefficienze e alla frequente riluttanza ad agire da parte delle corti nazionali. La collaborazione del singolo stato rimane tuttavia necessaria, quantomeno per la cattura e la consegna al Tribunale degli imputati latitanti.
Dei 161 individui accusati dal Tribunale tra il 1994 e la fine del 2010, 100 hanno raggiunto il termine del procedimento che li vede coinvolti e 48 di questi sono stati giudicati colpevoli. Tra i processi più importanti è da annoverare quello imbastito nei confronti di Slobodan Miloševi´c: iniziato nel 2002, il dibattimento non è potuto giungere al termine a causa della morte in cella dell’ex presidente serbo, a pochi mesi dalla prevista sentenza di primo grado. Con la cattura di Karadži´c nel luglio 2008 e di Ratko Mladi´c nel maggio del 2011, rimane latitante solo Goran Hadži´c.
Ai lavori del Tribunale hanno preso parte alcuni importanti giuristi italiani; tra questi, Antonio Cassese è stato il primo presidente del Tribunale (1993-97), carica in seguito ricoperta anche da Fausto Pocar (2005-08).