REPIN, Ilja Efimovič
Pittore, nato il 5 agosto 1844 a Čugev (governo di Charkov), morto il 29 settembre 1930 a Hukahava (Finlandia). Nell'adolescenza fu dapprima apprendista presso un ikonnik (pittore d'iconi) di nome Bunakov; dal 1863 al 1871 studiò nell'Accademia di belle arti a Pietroburgo, nella quale vinse parecchi premî e varie borse di viaggio. Soggiornò a Parigi e a Roma, dove eseguì studî su pittori antichi e moderni; ma l'Europa lasciò scarsi influssi sul R., nella cui arte predominano motivi nazionali. I suoi primi successi furono La resurrezione della figlia di Jairo, che gli ottenne una borsa di viaggio; Burlaki (alzai del Volga, 1873); Sadko (1876). Fu uno dei membri più attivi della Società delle esposizioni ambulanti (peredvižniki). Le sue opere più popolari appartengono ai generi storico e sociale russi: La zarina Sofia Alekseevna (1879); Gli addii della recluta (1880); La processione religiosa (1880); I nihilisti (1883); Ivan il Terribile che stringe il figlio ucciso (1885, Galleria Tretjakov); I Zaporoghi (1891), ecc. Sono celebri anche i suoi ritratti: Pisemskij, Rubinstein, Turgenev, Stasov, Garšin, Liszt, Glinka, Fofanov, L. Tolstoi, Musorgskij, Borodin, nei quali il R. rivela maschio realismo, forza, ingegno di colorista. Alcuni dei suoi quadri sono eccellenti, come, ad esempio, Ivan il Terribile, I Cosacchi, I Zaporoghi, Il duello; ma i suoi doni di colorista, il suo spirito e il suo brio non sempre compensano la mancanza di raffinatezza e la predilezione per l'aneddoto e il melodramma. Nonostante il soggiorno a Parigi, è sempre stato più prossimo ai pittori tedeschi che ai grandi pionieri francesi.
Bibl.: I. Grabar, La pittura russa del sec. XIX, Pietroburgo 1903 (in russo); J. Norden, I. R, Vienna 1894; Kusminskij, R. illustratore, Mosca 1913 (in russo); N. Radlov, Da R. a Grigoriev, Leningrado 1923 (in russo); N. C. Morgunov, I. E. R., Mosca 1924 (in russo); I. Grabar, I. R., ivi 1933 (in russo); H. W., in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVIII, Lipsia 1934.