illuminare
Ha in ‛ alluminare ' (v.) una frequente alternativa. Col significato proprio di " dar luce ", " rischiarare ", in Cv II VI 9 li raggi non sono altro che uno lume che viene dal principio de la luce per l'aere infino a la cosa illuminata, e IV XX 8. Con riguardo alla luce del verbo divino è detto, in Cv III XIV 4, che ne le Intelligenze raggia la divina luce sanza mezzo, ne l'altre si ripercuote da queste Intelligenze prima illuminate, secondo una terminologia della tradizione neo-platonica che fondava il principio della discesa del molteplice dall'Uno, sullo schema della derivazione della luce dal suo fontale principio (§ 5).
Del linguaggio tecnico cristiano, con riferimento alla ‛ luce ' della Grazia che ‛ illumina ' l'intelletto, è l'uso di Pd XXIX 62 le viste lor furo essaltate / con grazia illuminante (cfr. Patrol. Lat. LXV 436 " Sic est ipsum liberum arbitrium asbque dono gratiae, sicut est oculus sine luce. Nam et oculus ad videndum factus est, sed, nisi lumen acceperit, non videbit. Illa autem est lux vera, quae illuminat omnem hominem venientem in hunc mundum [Ioann. 1, 9]; illuminat autem hominem, se ipsa dando per gratiam. Sicut ergo oculus semper indiget lumen accipere, ut ipsum lumen possit adipiscere, sic et libero arbitrio hominis nulla potest gratiae suffragari cognitio, nisi detur ipsius gratiae spiritalis infusio ").
Ha il valore figurato di " render chiaro, intelligibile ", in Cv II XIII 4 La seconda similitudine si è lo illuminare de l'uno e de l'altro; ché ciascuno cielo illumina le cose visibili, e così ciascuna scienza illumina le intelligibili, e in II XIII 16 del suo lume [dell'Aritmetica] tutte s'illuminano le scienze, dove propriamente significa la presenza, in tutte le scienze, del numero.