ILLUSIONE (lat. illusio)
Nel linguaggio comune, illusione è-ogni errore dei sensi e della mente che falsi la realtà. In senso strettamente psicologico e psichiatrico, illusione è un errore incompleto dei sensi, che fa nascere un'immagine deformata, ma non interamente falsa, della realtà, fondendo assieme sensazioni reali, corrette, sebbene deboli, frettolose, poco distinte, con rappresentazioni mentali che le inquadrano in un tutto erroneo. Le illusioni sono favorite da tutte le condizioni oggettive che fanno ostacolo a una corretta percezione: semioscurità, rumori assordanti, soverchia rapidità delle impressioni esterne. Ma l'errore scaturisce sempre da immagini subiettive esaltate da intensa attesa, da preconcetti decisi, da emozioni violente. Si formano così immagini composte, nelle quali gli elementi illusorî soverchiano i reali illuminandoli anche d'una luce sbagliata, sicché il risultato è contrario alla realtà e finanche inverosimile. Illusioni subiscono continuamente anche i normali; senza danno, perché le percezioni ulteriori le correggono facilmente. Ben più frequenti e dannose all'economia mentale esse sono in condizioni patologiche. Quando l'attenzione è instabile e fugace, sì che non dà tempo a un chiaro riconoscimento, le somiglianze più superficiali diventano elemento di confusione e d'illusione. Ma soprattutto i delirî accompagnati a emozioni deprimenti, l'ansia paurosa dei melanconici, la diffidenza spasmodica dei perseguitati, suggeriscono immagini temute, le sovrappongono a immagini reali ma insignificanti, e le fanno accettare come realtà alla mente turbata degli ammalati.