Artista concettuale ucraino (Dnepropetrovsk 1933 - New York 2023) naturalizzato statunitense. Impostosi sulla scena internazionale dalla fine degli anni Ottanta, nelle sue opere gli oggetti e le immagini della vita quotidiana sono distolti dalla loro dimensione di ovvietà e ricollocati come simboli delle profonde contraddizioni della società sovietica. I supporti materiali su cui si esercita la ricerca artistica di K. sono costituiti da opere su carta (Album, 1972-78), performances e installazioni (The children's hospital, 1998, Dublino).
Ha studiato a Leningrado e, dal 1945, a Mosca, dove ha frequentato l'Istituto superiore delle arti e l'Istituto Surikov, diplomandosi (1957) come illustratore. Accanto alla sua professione, svolta nell'ambito della letteratura per l'infanzia con l'illustrazione di oltre cento libri, ha avviato la sua ricerca artistica, privilegiando fin dall'inizio un gioco sottile di relazioni tra elementi verbali e visuali. Immagini e oggetti di vita quotidiana, di esperienze personali, di miti politici del totalitarismo, che evidenziano le drammatiche contraddizioni della società sovietica, animano i già citati Album (1972-78, opere su carta che fondono narrazione e illustrazione, così come le performances e le complesse installazioni che da questi derivano. Significativo è il ciclo dei 10 Personaggi (1972-75, i disegni per gli Album; 1981-88, le installazioni: L'uomo che colleziona le opinioni degli altri; L'uomo che volò nello spazio dal suo appartamento; L'artista senza talento; L'uomo che non buttava mai niente; ecc.). Pur avendo presentato alcune sue opere in Europa fin dal 1965 (Alternative attuali, al Castello dell'Aquila), K. ha avuto la possibilità di uscire dall'URSS solo nel 1987. Dal 1992 vive a Long Island con la moglie Emilia Kanevsky (n. Dnepropetrovsk 1945; emigrata negli Stati Uniti nel 1973), sua collaboratrice dal 1988, partecipando a rassegne internazionali (Biennali di Venezia, di İstanbul, di Lione, del Whitney Museum di New York; Documenta di Kassel, ecc.) e ottenendo prestigiosi riconoscimenti (nel 1993 i premi Beuys di Basilea e Beckman di Francoforte e una menzione d'onore alla Biennale di Venezia; nel 1998 il Premio Kaiserring di Goslar).
Tra le sue installazioni presentate nelle numerose mostre personali si ricordano in particolare: The red wagon (1991; Düsseldorf); Incident at the museum, or Water music, con la collaborazione del musicista V. Tarasov (1992, New York, Feldman Gallery; presentata poi a Chicago, Darmstadt, Lisbona, ecc.); Het grote archief (1993, Amsterdam, Stedelijk Museum); NOMA oder der Kreis der moskauer Konzeptualisten (1993-94, Amburgo, Kunsthalle); C'est ici que nous vivons (1995, Parigi, Centre G. Pompidou); The children's hospital (1998, Dublino, The Irish museum of modern art); The palace of projects (1998, Londra, Roundhouse); Monumento alla civiltà perduta (1999, Palermo, Cantieri culturali alla Zisa); Life and creativity of Charles Rosenthal (1999, Mito, Art Tower); The rice fields (2000, Niigata, Echigo-Tsumari Art Triennial); The fountain (2000, Middelburg); Where is our place (2003, Venezia, Biennale); The ship of Siwa (2005, Egitto). Primo artista russo vivente di cui sia stata allestita un'esposizione all'Hermitage (2004), negli anni successivi sue personali sono state allestite al MACRO di Roma (2010), ad Hannover (2011) e Milano (2012). K. ha pubblicato le sue riflessioni teoriche sull'arte, raccolte in due volumi editi in tedesco (Die Kunst des Fliehens, 1991; Die Kunst der Installation; 1996).