Im Kwon-taek
‒ Regista sudcoreano (n. Jangseong 1936). Attivo dagli anni Sessanta, è a partire dagli anni Ottanta che il suo cinema precisa uno stile che lo porta a essere riconosciuto nel 21° secolo, ai festival internazionali, come autore tra i più interessanti delle cinematografie asiatiche. I suoi film si configurano come caleidoscopici e complessi tessuti visivi che esplorano universi biografici individuali e insieme compongono affreschi d’epoca e sociali. Chihwasean (2002; Ebbro di donne e di pittura), premiato a Cannes come migliore regia, insegue la vita sregolata di un geniale pittore coreano, con una foga instancabile di invenzioni visive e notevole pregnanza poetica. Anche Haryu insaeng (2004; Low class life) si incentra su una vicenda biografica, la vita di un gangster attraverso quarant’anni di avvenimenti sociali e politici coreani che diventa una cavalcata nel tempo in cui il palpito di una vita viene colto sullo sfondo di un'intera comunità.