IMĀM al-ḤARAMAIN
. Cioè, in arabo, l'imām dei due territorî santi (della Mecca e di Medina), soprannome onorifico col quale è conosciuto Abū 'l-Ma‛alī ‛Abd al-Malik ibn ‛Abd Allāh al-Giuwainī, teologo speculativo della scuola ash‛arita (v. al-ash‛arī, IV, 836-837) e giurista di scuola shāfi‛ita, cultore anche di studî filosofici, nato a Bushtaniqān presso Nīsābūr (Persia di nord-est) nel 419 èg. (1028 d. C.) e colà morto nel 478 (1085), dopo aver insegnato per quattro anni nelle due città sante e a Baghdād.
Scrittore fecondo e originale, lasciò larghissima traccia di sé nel campo delle discipline da lui coltivate. Un suo piccolo trattato di uṣūl al-fiqh (fondamenti e metodologia del diritto) è ancor oggi studiato e commentato tanto da shāfi‛iti quanto da mālikiti.