IMHOTEP
IMḤŌTEP. − Visir del faraone Djoser, cui la tradizione attribuisce singolare attività scientifica ed artistica: in particolare la costruzione della piramide a scalini di Saqqārah (v.). Leggendario fin dal Medio Impero come savio illustre, verso l'epoca saita ebbe onori divini, e a File si conserva un tempietto in suo onore elevato da Tolomeo Filadelfo. Numerosi bronzetti di Bassa Epoca lo raffigurano in aspetto completamente umano, vestito del grembiale (che è il più antico abito egiziano) o di un mantello, seduto su uno sgabello, con un rotolo di papiro steso sulle ginocchia, in attitudine di lettore. Il capo è completamente raso, come è di rito per i sacerdoti dall'epoca saita in poi. Il tipo iconografico deve essersi costituito a Memfi, che è certo anche il luogo di origine del suo culto. In epoca greca fu identificato con Asklepios.
Bibl.: K. Sethe, Imhotep, Lipsia 1902; J. B. Hurry, Inhotep, Oxford 19302; J.-P. Lauer, in Archaeology, X, 1957, pp. 274-79.