imitato
In Cv IV XVII 12 i codici leggono: Onde, perciò che le virtù morali paiano essere e siano più comune e più sapute e più richieste che l'altre [le virtù intellettuali] e unitate ne lo aspetto di fuori, utile e convenevole fu, ecc., lettura che non dà un senso soddisfacente a causa del vocabolo unitate; onde una serie di correzioni congetturali: vedute negli Editori Milanesi, unite nel Moore, medietate nel Flamini, e altre (cfr. Busnelli-Vandelli, ad l.). La '21 ha operato una correzione amplissima: che l'altre e [abbiano più che l'altre] u[til]itade ne lo aspetto, ecc., ma opportunamente Busnelli-Vandelli evitano un così imponente conciero leggendo e [im]itate, quindi interpretando: " più imitate nell'aspetto di fuori, cioè ricopiate in ciò che fanno vedere esternamente ". La congettura è accolta dalla Simonelli.