EIDETICHE, IMMAGINI (gr. εἶδος "immagine")
Nel 1907 E. Urbantschitsch aveva osservato che alcuni soggetti, qualche tempo dopo la percezione d'un oggetto, avevano di esso una immagine assai fedele, assai viva, precisa nei contorni e nei particolari, quasi con carattere allucinatorio, sempre però differenziabile nettamente e dalla rappresentazione (o immagine propriamente detta, chiamata questa da alcuni autori immagine mnemonica) e dalla immagine consecutiva, che, come si sa, è un puro fatto fisiologico. Siffatta immagine fu denominata da Urbantschitsch immagine soggettiva visiva (subjektive optische Anschauung). Questa osservazione rimase a lungo inavvertita finché verso il 1919 E. R. Jaensch fece oggetto di vaste ed approfondite ricerche questo tipo d'immagini, che egli chiamò eidetiche. Le immagini eidetiche furono da lui osservate specialmente nel campo visivo, ma altri autori, e specie Henning, ne hanno dimostrato la presenza anche in altri campi sensoriali. Un allievo del Jaensch, il Kroh, dimostrò che esse si hanno soprattutto nei giovani; e il Hertwig, altro scolaro del Jaensch, dimostrò che le immagini eidetiche si hanno nel 37 per cento dei giovani.
Jaensch, proseguendo nelle sue ricerche, stabilì che vi ha un tipo eidetico, ossia soggetti nei quali, anche dopo la fanciullezza, rimane la possibilità di avere immagini eidetiche; da questo concetto egli trasse di recente conclusioni estese alla caratterologia, così da imprimere a questa disciplina (la eidetica) una direzione totalmente nuova, e dell'esame delle indagini eidetiche si servì come di un mezzo di analisi psichica.
Bibl.: E. Urbantschitsch, Über subjektive optische Anschauungsbilder, Lipsia 1907. I lavori di Jaensch e dei suoi allievi sono atti pubblicati nella Zeitschrift für Psychologie, dal 1920 ad oggi; v. inoltre E. R. Jaensch (e collaboratori), Über den Aufbau del Wahrnehmungswelt und ihre Struktur im Jugendalter, Lipsia 1923; id., Die Eidetik und die typologische Forschungsmethode, ecc., ivi 1925; id., Über den Aufbau des Bewusstseins, Lipsia 1930; id., Studien zur Psychologie menschlischer Typen, ivi 1930; Gemelli -Vacino, Contributi del laboratorio di psicologia della Università cattolica del S. Cuore, II, Milano 1928.