immenso
L'aggettivo compare in D. due sole volte, con valore pressoché uguale. In Pg XXVII 70 pria che 'n tutte le sue parti immense / fosse orizzonte fatto d'uno aspetto, è riferito a " l'immenso giro dell'orizzonte " (Lombardi), quindi a qualcosa di concreto, anche se " sconfinato "; in Pd XXIV 7, invece (per il testo v. Petrocchi, ad l.), i. si riferisce a l'affezione, " al desiderio... smisurato " (Buti) che D. ha di conoscere la verità della fede. L'‛ immensità ' dell'aspirazione dantesca è considerata dal Landino di per sé sufficiente a ottenere il dono della grazia divina: " quasi dica, giusta cosa è, che gli concediate tal grazia, poi che lui tanto la disidera ".