immollare [immolle, in rima, II singol. pres. incl.]
A If XII 51 Oh cieca cupidigia.../ che sì ci sproni ne la vita corta, / e ne l'etterna poi sì mal c'immolle!, il Serravalle annota: " ‛ stare in aqua ' dicitur: ‛ Tu te molla '; idest diu in aqua manes '. Et ita isti tyrampni dicuntur ‛ mollari in sanguine ' ", precisando che si tratta di " vulgare lombardicum ", cioè di area settentrionale. Cfr. anche il provenzale enmolhar.
Il verbo vale dunque " tenere a lungo nell'acqua ", e acquista particolare rilievo, oltre che dal ci sproni cui è contrapposto, dal sì mal, " con tanto nostro dolore ".
In un contesto scherzoso, in Fiore LIII 12, dove a chi deve simulare il pianto si consiglia di usare sugo di cipolle, o di ‛ immollarsi ' gli occhi di scialiva.