immunità
Condizione di refrattarietà, congenita o acquisita, nei confronti di una infezione o malattia. Questo concetto era già noto fin dall’antichità. Nell’antica Grecia, infatti, era stato rilevato che le persone sopravvissute a certe malattie contagiose diventavano resistenti a un nuovo contatto con le stesse malattie, tanto che usualmente si occupavano della cura di coloro che le contraevano, come brillantemente descritto da Tucidide in riferimento alla peste che colpì Atene nel V sec. a.C. L’immunità è legata all’azione del sistema immunitario, che si è evoluto per rispondere a due fondamentali esigenze: da un lato la necessità di reagire velocemente (nel giro di pochi minuti) contro particolari molecole presenti nei microrganismi, dall’altro il bisogno di sviluppare lentamente (nel giro di giorni o settimane) una risposta immunitaria diretta esattamente contro quello specifico patogeno. Alla prima esigenza risponde il sistema immunitario innato, che ha come scopo quello di iniziare, amplificare e guidare le risposte immunitarie dirette contro antigeni specifici. L’iniziale attivazione del braccio innato del sistema immunitario induce una cascata infiammatoria rapida, vigorosa ma relativamente aspecifica, che dà il tempo alla parte adattativa del sistema immunitario di sviluppare una risposta specifica nei confronti del patogeno invasore. In aggiunta all’eliminazione dell’agente infettivo (meccanismo operante nelle infezioni), il sistema immunitario è in grado di generare un secondo effetto di basilare importanza per la sopravvivenza del genere umano: l’induzione di una memoria immunologica specifica. Il sistema è, cioè, capace di generare popolazioni di cellule (linfociti B e T) specifiche per l’antigene che possono sopravvivere per lunghissimi periodi di tempo. Un successivo incontro con il patogeno (o con lo specifico antigene immunizzante) indurrà nuovamente l’espansione di queste popolazioni cellulari con produzione di anticorpi e di cellule effettrici. È questa la base immunologica che permette ai vaccini di funzionare e che le attuali biotecnologie cercano di manipolare al fine di ottenere vaccini più sicuri e più efficaci.
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