IMOLA
(Forum Cornelii). − La città sulla sinistra del Santerno (Vatrenus) sorse in un territorio la cui documentazione archeologica presenta una continuità dal Paleolitico Superiore fino all'Età del Ferro. Il Monte Castellaccio, a S della città, fu sede di un abitato dell'Età del Bronzo e numerose tracce vi attestano continuità di vita fino all'età romana. L'abitato forocorneliense si sviluppò invece in pianura, con la costruzione della via Emilia (196 a. C.), che lo attraversa, e con la Colonizzazione dell'agro. Il nome di Forum Cornelii è incerto a quale personaggio e a quale occasione debba attribuirsi. Si è pensato ad una colonizzazione sillana, sulla base di una fonte tarda (Prud., Perist., ix). La pianta attuale della città presenta due fasci di vie, normali l'uno all'altro, ripetendo con regolarità la situazione urbanistica antica: con un decumano (tratto urbano dell'Emilia) e un cardine (via Appia, via Mazzini) massimi. All'incrocio era il Foro, corrispondente in sostanza alla piazza medievale e attuale (piazza Matteotti). La maggior parte dei rinvenimenti si è effettuata nella zona della città ad E del cardine massimo. Numerosi i mosaici, il più interessante dei quali (da via S. Pier Crisologo) è policromo, decorato con maschere e festoni (I sec. d. C.). Fuori la porta occidentale, sul lato N della via Emilia, era l'anfiteatro (oggi interrato). Dagli scavi del 1929 è risultato che esso misurava m 108 per 81 alle estremità degli assi, e si constatò che era conservato soltanto l'anello di fondazione, Costituito da una muratura continua in laterizio e conglomerato, rinforzata all'interno da muretti radiali intervallati da archi introflessi.
Bibl.: E. Andreoli, Intorno all'antichità di Imola, in Historia, II, 1928, p. 334 e ss.; 1929, p. 127; Carta Archeologica, f. 88, II, 50, 41-47; S. Aurigemma, Gli anfiteatri di Placentia, Bononia e Forum Corneli, in Historia, VI, 1932, p. 558; F. Mancini, G. A. Mansuelli, G. Susini, Imola nell'antichità, Roma 1957.