imparadisare
Voce di probabile conio dantesco, sul tipo parasintetico di ‛ incielare ' (Pd III 97) e ‛ impolare ' (XXII 67), per i quali si vedano le acute osservazioni di G. Contini, in Lect. Scaligera III 1011-1012; ricorre una sola volta per indicare Beatrice, quella che 'mparadisa la mia mente (Pd XXVIII 3). Il significato del verbo è stato inteso sia come " innalza alla contemplazione del paradiso ", sia (ed è l'interpretazione preferibile) " esalta a gioie paradisiache " (Vandelli, in Lect. dant. 1910).