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COSTANZO III, imperatore

di Alberto Olivetti - Enciclopedia Italiana (1931)
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COSTANZO III (Flavius Constantius), imperatore nella sezione occidentale dell'Impero romano, quale collega di Onorio, nel 421

Alberto Olivetti

Nacque a Naisso in Dacia, patria di Costantino il Grande, forse verso il 370; era di famiglia originariamente barbarica, ma ormai completamente romanizzata, ed egli stesso dimostrò sempre sentimenti di schietta romanità. Entrò nell'esercito romano sotto Teodosio; nel 411 era comes e magisier utriusque militiae. Onorio gli affidò l'incarico di combattere in Gallia l'usurpatore Costantino III, compito che C., avendo ai suoi ordini il goto Ulfila, assolse pienamente, riuscendo infine a catturare l'usurpatore (v. costantino III). Dopo questo primo successo, combatté ancora in Gallia e in Spagna e abbatté le effimere usurpazioni del Giovino in Gallia e di Massimo in Spagna. Nel 414 fu insignito del consolato e festeggiò in Ravenna l'ingresso in tale ufficio, che ottenne poi ancora nel 417 e nel 420.

Tornato in Gallia, stabilì il suo quartier generale in Arelate, città da lui prediletta e innalzata a metropoli della "diocesi delle sette provincie". Questa seconda campagna di Gallia aveva lo scopo di combattere i Goti o, almeno, di ottenere la restituzione della sorella di Onorio, Placidia, che essi tenevano in ostaggio. A C. riuscì di far prigioniero Attalo Prisco (v.), che i Goti avevano, per la seconda volta, eletto imperatore, ma, in un primo tempo, non poté riavere Placidia, la quale fino dal gennaio 414 aveva sposato il re dei Goti Ataulfo. Nel 416 questi fu ucciso e il suo successore Vallia acconsentì a liberare Placidia.

Dal matrimonio di C. con Placidia (1° gennaio 417), nacquero due figli: Giusta Grata Onoria (418) e Placidio Valentiniano, il futuro Valentiniano III (3 luglio 419). Costanzo concluse con Vallia un trattato, in forza del quale fu assegnata ai Goti la residenza nella seconda provincia di Aquitania. Nel 420 C., fu nominato per la terza volta console; in tale occasione il praefectus urbi Simmaco gli dedicò un monumento, del quale ci resta l'iscrizione (Corp. Inscr. Lat., VI, 1719). L'8 febbraio 421 Onorio, sembra a malincuore, lo creò augusto e collega nell'Impero. Questa nomina suscitò un grave risentimento alla corte di Costantinopoli; perché l'imperatore d'Oriente Teodosio II sperava di riunire sotto il suo scettro anche l'Occidente, alla morte di Onorio, che non aveva figli. Ma una guerra, che pareva imminente, fu scongiurata dalla morte improvvisa di C. avvenuta il 2 settembre 421.

Rigido e incorruttibile al principio della sua carriera, sembra che da imperatore sia divenuto venale. In ogni modo fu un fedele servitore dell'Impero, e, per dieci anni, arbitro dell'Occidente.

Bibl.: O. Seeck, Gesch. des Untergangs der ant. Welt, VI, Stoccarda 1920, pp. 39-65; J. B. Bury, Hist. of the later roman Empire, I, Londra 1923, pp. 192-210; E. Stein, Gesch. des spätröm. Reiches, I, Vienna 1928, p. 413 segg.

Vedi anche
Valentiniano III imperatore Imperatore romano d'Occidente (Ravenna 419 - Roma 455). Figlio di Costanzo III e Galla Placidia, nel 425 succedette a Onorio. Durante il suo regno il dilagare delle popolazioni barbariche raggiunse l'apice, sancendo il declino dell'Impero. Dopo che ebbe ucciso per invidia Ezio, l'ultimo grande generale ... Giusta Grata Onòria Figlia (n. 417 o 418) di Costanzo III e di Galla Placidia; fuggì con la madre a Costantinopoli nel 423; esiliata per la sua condotta immorale, offrì la sua mano ad Attila (450): questi dall'opposizione della corte di Ravenna alle nozze prese spunto per attaccare la Gallia. Aèzio Eretico (n. in Celesiria - m. Costantinopoli 367 circa). Studiò con maestri ariani la teologia in Antiochia, e in Alessandria la filosofia aristotelica. Nella polemica trinitaria del 4º sec. sostenne l'impossibilità logica dell'identità o somiglianza "sotto l'aspetto della divinità" del Padre col Figlio, ... Flavio Valerio Sevèro Imperatore romano (m. 307 d. C.). Illirico, di rozzi costumi, per il favore di Galerio fu nominato Cesare (305), poi (306) dopo la morte di Costanzo divenne Augusto. Per incarico di Galerio mosse contro Massenzio, ma fu tradito dal suo esercito e costretto a rifugiarsi a Ravenna. Si lasciò indurre da ...
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    Dizionario di Storia (2010)
    (Flavius Constantinus Constantius) Costanzo III (Flavius Constantinus Constantius) Imperatore romano (Naisso 370 ca.-Ravenna 421). Di famiglia ignota, iniziò la carriera militare con Teodosio; sotto Onorio, divenuto magister utriusque militiae, abbatté in Gallia gli usurpatori Costantino III e Giovino, ...
  • Costanzo III imperatore d'Occidente
    Enciclopedia on line
    Imperatore romano (Naisso 370 circa - Ravenna 421); di famiglia ignota, iniziò la carriera militare con Teodosio; sotto Onorio, divenuto magister utriusque militiae, abbatté in Gallia gli usurpatori Costantino III e Giovino, e in Spagna Massimo; fece prigioniero Attalo Prisco. Sposò (417) Galla Placidia. ...
Vocabolario
imperatóre
imperatore imperatóre (ant. e poet. imperadóre) s. m. [dal lat. imperator -oris, der. di imperare «esercitare il supremo potere, comandare»]. – 1. a. Nell’antica Roma, denominazione che originariamente indicava chi era investito di una...
costanza
costanza s. f. [dal lat. constantia]. – 1. Qualità d’esser costante, perseveranza, fermezza: avere c. nel bene, nei propositi, negli affetti, nello studio; persona di scarsa c.; dov’è la forza antica? Dove l’armi e il valore e la c.? (Leopardi);...
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