COSTANZA d'Altavilla, imperatrice
Figlia postuma di Ruggiero II e della sua terza moglie Beatrice dei conti di Rethel, nacque nel 1146, e fu l'ultima dei Normanni di Sicilia. La leggenda guelfa, della quale in parte Dante si fece eco, favoleggiò ch'essa fosse "sorella"; che assai matura d'anni "le fosse tolta di capo l'ombra delle sacre bende" e data in moglie, il 27 gennaio 1186 in Milano, al giovane Enrico VI erede dell'Impero. Quasi abbandonata dal marito, tornato in Germania pochi mesi dopo la loro incoronazione imperiale a Roma (15 aprile 1191), a Terracina C. si sentì sola sotto la minaccia d'una sommossa. Assediata dai partigiani di Tancredi, onde non si spargesse sangue e le sue truppe si ritirassero sane e salve, ella subì l'onta della resa e dell'arresto, impostole da Elia di Gesualdo e si rassegnò al martirio d'una lunga prigionia, dalla quale la liberò Celestino III. Mentre il marito si faceva coronare in Palermo re di Sicilia (25 dicembre 1194), ella, quasi sola, a Iesi dava alla luce Federico II.
Morto l'imperatore nel 1197, Costanza, padrona del regno, iniziò la riscossa nazionale. Proscrisse il gran siniscalco Marcualdo d'Anweiler, lasciato da Enrico VI alla reggenza; licenziò i condottieri tedeschi; richiamò dalla duchessa di Spoleto il figlio e negli ultimi giorni del dicembre corse a riabbracciarlo a Messina. Compresa anzi della gravità del momento, prima che il papa concedesse per lui l'investitura, il 17 aprile 1198, nel duomo di Palermo lo fece incoronare re di Sicilia, duca di Puglia e principe di Capua ed emise la nuova moneta coi nomi di Federico e Costanza. Plaudì Innocenzo III a quella iniziativa; ma C. seppe schermirsi dalle di lui pretese circa il riconoscimento dell'alta sovranità pontificia sulla Puglia. Presso a morire, nominò il papa stesso tutore di Federico e affidò il governo al gran cancelliere Gualtiero di Palearia. Il 27 novembre 1198 morì e fu sepolta nella cattedrale di Palermo.
Bibl.: M. Amari e O. Hartwig, in Memorie della R. Accad. dei Lincei, II, (1878), pp. 409-438; F. Chalandon, Histoire de la domination Normande en Italie et en Sicile, II, Parigi 1907, pp. 386-390 seg.; H. Ottendorf, Die Regierung der beiden letzten Normannenkönige Tancreds und Wilhelms III von Sizilien und ihre Kämpfe gegen Kaiser Heinrich VI, Bonn 1899, p. 56 seg.; T. Töche, Kaiser Heinrich VI, Lipsia 1867, p. 341 seg.; R. Ries, Regesten der Normannen, der Kaiserin Constanze, Königin von Sizilien, Gemahlin Heinrichs VI, in Quellen und Forschung. aus italien. Arch. und Biblioth., dell'Ist. stor. prussiano di Roma, XVIII (1926), p. 34 seg.; P. Scheffer-Boichorst, Heinrichs VI und Konstanzes I Privilegien für die Stadt Messina, in Arch. st. sic., n. s., XXIV (1900), p. 597 e seg.