imperfettamente
L'avverbio è solo in Cv IV XX 7 e indica la ‛ disposizione imperfetta ': se l'anima è imperfettamente posta, non è disposta a ricevere questa benedetta e divina infusione (la grazia); in correlazione col suo contrario (stare perfettamente, cioè ‛ disposizione perfetta '), nello stesso periodo, D. pone il problema dell'infusione della grazia entro la nozione aristotelica del rapporto agente-paziente (cfr. la citazione dantesca di Arist. An. II 2, 414a 11-12). Se la disposizione del paziente o materia non è pienamente atta a ricevere la forma o ‛ perfezione ' dell'agente (in questo caso la grazia di Dio), l'anima (‛ paziente ') non potrà godere di quella piena attuazione dell'essere, o perfezione, indotta dalla grazia.