IMPERIALE o Imperiali
Nome in origine non di famiglia ma di Albergo (v.). Tra i consorziati, più importanti i Tartaro, ricordati dal 1157, che ebbero soldati e diplomatici notevoli nel sec. XIII, specialmente Lanfranco, armatore di navi per Filippo il Bello contro gl'Inglesi, e Gavino che promulgò i primi statuti di Gazzaria. Secondo alcuni storici, venuto Enrico VII a Genova nel 1311, i Tartaro per adulazione si chiamarono I., ma il nome collettivo si trova anche prima, almeno dal 1308. Certo la famiglia fu e rimase sempre ghibellina e costituì anche nella riforma del 1528 uno degli alberghi con funzione politica. Più notevoli tra i suoi membri Pellegro, investito con altri maonesi nel 1378 del possesso della Corsica; Paolo, console di Caffa (1440) che ricondusse gli Armeni di Crimea al cattolicismo; Davide, che combatté a Lepanto su galea propria. Ebbe anche tre cardinali: Lorenzo, governatore di Roma al tempo di Luigi XIV, noto per un incidente diplomatico col duca di Créquy; Giuseppe Renato (1651-1737), che nel conclave del 1730 non ebbe la tiara per l'opposizione di Spagna; e Cosimo suo nipote.
Nel sec. XVII la famiglia risulta divisa in tre rami: Gian Vincenzo (1577-1648), figlio di Gian Giacomo (1554-1622), noto per magnifiche opere pubbliche, doge dal 1612 al'19, acquistando il feudo di S. Angelo dei Lombardi nel regno di Napoli diede origine al ramo dei principi di S. Angelo; fu uomo politico, ammiraglio, letterato insigne. Suo nipote Francesco Maria fu doge dal 1711 al'13; il pronipote Placido fondò con una colonia di Albanesi il paese di Poggio Imperiale presso il lago di Lesina da lui posseduto. Il nipote di questo, Giuseppe (morto nel 1871), appartenne alla Giovine Italia, indicato dal Ruffini nel Lorenzo Benoni con lo pseudonimo di principe d'Urbino, fu deputato e senatore. Il figlio Cesare, di attiva vita politica e amministrativa, volontario nella Marina durante la guerra, è l'editore degli Annali di Caffaro e autore d'importanti opere sulla storia di Genova. Al ramo degli I. Lercari, ora estinto, appartennero Francesco Maria (1628-1712), il doge del famoso bombardamento del 1684 e della forzata visita a Versailles, e Ambrogio, doge dal 1719 al 1721. Un terzo ramo, dei principi di Francavilla discendente dal Davide che fu a Lepanto, si stabilì a Napoli; gli appartiene il marchese Guglielmo (v.).
Bibl.: Giscardi, Origine delle fam. nob. di Genova, ms. Bibl. Civica Berio, III, p. 1103 segg.; Levati, I dogi biennali, 1528-1699, voll. 2, Genova 1930; id., I dogi di Genova dal 1699 al 1797, voll. 4, Genova 1912-16. Su Gian Vin., v.: A. G. Barrili, in Atti Soc. Lig. di storia patria, XXIX, p. 7 segg.