bizantino, impero
Della plurisecolare vicenda dell’i. b. (324-1453) M. dà rilievo solo ai momenti che generarono maggiori conseguenze per l’Occidente. Nei capitoli iniziali delle Istorie fiorentine, trattando la disgregazione dell’Impero romano d’Occidente, M. si limita a citare alcuni dei sovrani che si successero a Costantinopoli (I i 4-5); si sofferma sulla campagna contro i Goti in Italia, condotta dai generali Belisario (535-40) e Narsete (551-53), e sui dissidi sorti tra quest’ultimo e l’imperatore Giustino II (vi-viii). Nel seguito (ix) accenna all’imperatore Eraclio I (610-41), durante il regno del quale si verificò «la rovina dello imperio orientale». Sono rari i riferimenti all’impero latino di Costantinopoli (1204-61); in xx, per esempio, M. nota che il re di Gerusalemme Giovanni di Brienne (1229-37) diede la figlia Iolanda in sposa all’imperatore Federico II.
Maggiore eco ha, anche in M., la caduta di Costantinopoli nel 1453. Nelle Parole da dirle sopra la provvisione del danaio (SPM, §§ 32-34), M. riferisce con incisività drammatica come l’imperatore Costantino XI Paleologo (1448-53) non riuscisse a ottenere dai maggiorenti della città i denari indispensabili a difendere la capitale dall’assalto dei turchi di Maometto II (1451-81). Altre rapide allusioni si trovano, nelle Istorie fiorentine, al crollo bizantino e alla minaccia turca che grava sulle terre slave e in particolare su Belgrado (VI xxxii-xxxiii).