impossibilitade
La parola indica l'i. logica, regolata dal principio di contraddizione secondo cui " impossibile est duas contrarietates de eodem praedicari individuo " (Liber sex principiorum 44; cfr. Aristotele Metaph. IV 3, 1005b 19-20). L'affermazione di D. è che se tutti fossero ingannati [sull'immortalità dell'anima], seguiterebbe una impossibilitade, che pure a ritraere sarebbe orribile (Cv II VIII 10). L'i. che a ritraere sarebbe orribile, cioè la conseguenza contraddittoria che sarebbe un orrore trarre, è resa esplicita ai §§ 11-12, dove i termini contraddittori, e perciò logicamente impossibili, sono perfettissimo - imperfettissimo rispetto all'uomo, e la speranza dell'altra vita e la sua negazione, rispetto alla natura. Un'argomentazione analoga è la impossibilitas consequentis di Quaestio 19.