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imposta negativa sul reddito

Dizionario di Economia e Finanza (2012)
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imposta negativa sul reddito


Trasferimento pubblico (sussidio) rientrante nell’ambito degli schemi di contrasto alla povertà di tipo tax transfer (dividendo sociale; ➔ dividendo; cittadinanza, reddito di; Earned Income Tax Credit).  L’i. si dice n. per le caratteristiche stesse del sussidio. A differenza dell’i., l’i. n. sul r. (ingl. NIT, Negative Income Tax) genera un flusso monetario tra Stato e contribuente, in cui è il secondo a ricevere e il primo a versare. Mentre nel caso del dividendo sociale e del reddito di cittadinanza, il sussidio spetta a tutti i contribuenti che presentino le stesse caratteristiche (per es., assenza del capofamiglia, età, disoccupazione involontaria ecc.), la NIT prevede che legittimati a ricevere il sussidio (benificiari) siano esclusivamente (selettivamente), attraverso la prova dei mezzi, i contribuenti che detengono un reddito inferiore a quello fissato come reddito soglia, mentre i redditieri al di sopra di tale soglia sono tenuti a versare l’imposta. L’i. n. è menzionata per la prima volta da A.-A. Cournot (Recherches sur les principes mathématiques de la théorie des richesse, 1838), elaborata nella forma di NIT da M. Friedman (Capitalism and freedom, 1962), e successivamente sviluppata in modo significativo soprattutto da R.J. Lampman (Expanding the American system of transfers to do more for the poor, «Wisconsin Law Review», 1969, 2), e da J. Tobin, J.A. Pechman e P.M. Mieszkowski (Is a negative income tax practical?, «Yale Law Journal», 1967, 77).

L’idea della predisposizione di uno strumento articolato, in cui coesistono due flussi monetari di segno opposto (l’i. e il sussidio), nasce dall’esigenza di collegare l’i. e la spesa sociale per il contemporaneo perseguimento dell’effettiva acquisizione dei benefici da parte dei soggetti più poveri (attraverso la prova dei mezzi) e del contenimento della spesa sociale. Tramite lo schema della NIT, il settore pubblico finanzia con un sussidio, i soggetti più svantaggiati, attraverso la tassazione dei redditieri più agiati, nella misura necessaria per finanziare il sussidio stesso. Il settore pubblico realizza così un’immediata attività di redistribuzione del reddito in applicazione del principio di equità verticale (➔ equità).

Vedi anche
reddito L’utile che viene dall’esercizio di un mestiere, di una professione, di un’industria, da un qualsiasi impiego di capitale. ● In economia, il flusso di moneta, beni o servizi, ricevuto da singoli individui, collettività, imprese o dall’economia nazionale nel suo complesso, in un dato periodo di tempo. ... Milton Friedman Economista statunitense (New York 1912 - San Francisco 2006). Svolse la sua attività, durante la seconda guerra mondiale, presso la Commissione per le risorse naturali a Wash ington e il National bureau of economic research, dando il suo apporto nello studio dei problemi finanziarî presso il Tesoro americano. ... imposta Nell’ambito della più ampia nozione di tributo, la prestazione patrimoniale coattiva acausale, dovuta da un soggetto in base a un presupposto dimostrativo di forza economica, che escluda qualunque relazione specifica con un’attività dell’ente pubblico riferita al soggetto o da cui quest’ultimo possa ...
Tag
  • NIT
Vocabolario
reddito di emergenza
reddito di emergenza (sigla Rem) loc. s.le f. Misura di sostegno economico a favore di nuclei familiari in difficoltà a causa di una grave situazione d'emergenza; la sigla Rem è usata anche come s. m. nella stessa accezione. ♦ [tit.] Castelli:...
rèddito
reddito rèddito s. m. [dal lat. reddĭtum, part. pass. neutro di reddĕre «rendere»]. – 1. L’utile che viene dall’esercizio di un mestiere, di una professione, di un’industria, da un qualsiasi impiego di capitale: un lavoro che dà un buon...
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