imprendere
Verbo di uso prevalentemente prosastico in D., e di vario significato. Alcune volte sta per " proporsi d'intraprendere " (cfr. il francese emprendre): Vn XVIII 9 pareami avere impresa troppo alta matera quanto a me, sì che non ardia di cominciare, dove i. è " proporsi " e cominciare è " iniziare " di fatto (cfr., nel medesimo passo, propuosi di prendere per matera de lo mio parlare). Così anche in Cv III I 12 Impresi dunque a lodare questa donna... e cominciai a dire.
In Cv IV II 1 Nel principio de la impresa esposizione, per meglio dare a intendere la sentenza de la proposta canzone, il senso non è " iniziata ", bensì " proposta ", " stabilita ", perché l'esposizione della canzone non è ancora cominciata, ma lo scrittore ne ha solo indicati i criteri. In Cv IV VII 15 E questa è la sentenza del secondo verso de la canzone impresa, lo scambio dei termini dice della loro equivalenza nella mente dello scrittore (v. IMPRESA).
" Intraprendere " un'impresa è il senso del verbo in Cv IV V 19 se quel benedetto Scipione giovane non avesse impresa l'andata in Africa, e Detto 300. Analogamente in Pg XXV 56 la virtute attiva / .., imprende [" comincia "] / ad organar le posse. Diverso è il valore in Cv II II 6 A lo 'ntendimento de la quale canzone bene imprendere [" apprendere ", " comprendere "], conviene prima conoscere le sue parti: cfr. Brunetto Latini Tesoro volgarizzato 12 " convenelo studiare et leggere et imprendere " (Monaci, Crestomazia 562).
Per " ricevere ", in Pg XXIX 67 L'acqua imprendëa dal sinistro fianco: " idest recipiebat ", Benvenuto.
In Fiore CXXIII 9 Così abbiamo impreso mare e terra, vuol dire " conquistare ". Potrebbero significare semplice " prendere " le varianti impresa, in luogo di impressa, in Pg X 43 e XXXIII 80; ma cfr. Petrocchi, ad locum.