imprentare
Come ‛ imprenta ' (v.), anche i. è usato solo nel Paradiso, con riferimento esclusivo a Dio e ai cieli. Ha come sinonimi ‛ imprimere ', ‛ informare ', ‛ segnare ', e ‛ sigillare ', e indica l'atto mediante cui Dio imprime nelle creature - nel più dei casi tramite i cieli - le immagini in conformità degli esemplari o modelli ideali che sono in lui, come Verbo. Nel termine i. si esprime inoltre il nesso causale tra Dio e il mondo, un nesso tra mondo ideale e mondo sensibile di tradizione platonico-agostiniana.
Tale rapporto si realizza in D. per il tramite di luce, amore e bene: così la divina bontà che 'l mondo imprenta (Pd VII 109; e cfr. vv. 64-69), e ancora XXIII 85 O benigna vertù che sì li 'mprenti, e XXVI 27 cotale amor convien che in me si 'mprenti. Con riferimento al cielo di Venere, indica la virtù specifica di questo cielo che si è impressa negli amanti e che ora s'imprime dello splendore delle anime amanti: questo cielo / di me s'imprenta, com'io fe' di lui, dice Folchetto (Pd IX 96); così ancora l'influenza del sole che del valor del ciel lo mondo imprenta (X 29), concetto che ha il corrispondente in Cv II XIII 15 del suo lume tutte l'altre stelle s'informano.