imprintato
p. pass. e agg. Modellato mediante un imprinting.
• è anche ora di smetterla con le dichiarazioni di principio, cui non segue mai nulla, come si ascolta da tutte le parti politiche, a eccezione di quelle imprintate ideologicamente, per il quale la colpa di tutto è sempre della società e delle strutture economiche, e mai delle persone. (Renato Pilutti, Messaggero Veneto, 30 gennaio 2008, p. 7, Gorizia) • L’età del cucciolo rientra in quel periodo sensibile per l’imprinting. È noto infatti che in quella fase speciale dello sviluppo le esperienze compiute saranno determinanti per il corretto comportamento nella vita adulta. […] Penso all’immagine di [Konrad] Lorenz, premio Nobel per l’etologia, immerso in acqua seguito dalle oche «imprintate» su di lui. Un’icona delle scienze del comportamento. (Danilo Mainardi, Corriere della sera, 31 maggio 2015, p. 25, Cronache) • Per carità, il mondo delle banche cooperative non è tutto imprintato sul modello verdiniano. ChiantiBanca, ad esempio, non è messa male, ha 32 filiali in Toscana tra Firenze e Siena ed è in attesa del via libera di Bankitalia per la fusione con BCC di Pistoia e BCC Area Pratese, che la porterà a 50 filiali e 310 milioni di patrimonio. (Alberto Statera, Repubblica, 20 febbraio 2016, p. 26, Economia).
- Derivato dal v. tr. imprintare con l’aggiunta del suffisso -ato.
- Già attestato nel Corriere della sera del 14 gennaio 1996, p. 32 (Alberto Oliverio).