Imprinting
L'imprinting (traduzione inglese del termine tedesco Prägung, "impressione") è una particolare forma precoce di apprendimento, propria dei Vertebrati, che avviene per impressione di stimoli percettivi e indipendentemente da fattori di rinforzo; si riferisce a un periodo, limitato ad alcune ore o a pochi giorni dopo la nascita, denominato periodo critico o fase sensibile. L'imprinting influisce sulla scelta e sull'attaccamento alla figura materna (imprinting filiale) e, successivamente, condiziona le preferenze sessuali (imprinting sessuale). Lo studio del fenomeno dell'imprinting trae origine dalle osservazioni dell'etologo austriaco K. Lorenz, che ne sottolineò la peculiarità. Dalle esperienze acquisite su alcune varietà di Uccelli (in particolare le oche), Lorenz notò che i piccoli appena usciti dal guscio vengono impressionati dall'immagine visiva di un oggetto circostante, che sono poi portati a seguire come se fosse la madre. Sulla base dei risultati delle sue ricerche, egli attribuì all'imprinting caratteristiche di unicità e lo descrisse come una forma speciale di apprendimento (v.), non soggetta a estinzione e svincolata dal modello del condizionamento (v.). In seguito, altri ricercatori, pur senza smentire l'importanza attribuita al fenomeno dall'etologo austriaco, si sono mostrati più inclini a rilevare l'affinità dell'imprinting con l'apprendimento percettivo e a sottolinearne la collocazione nel contesto del processo di sviluppo. Seppure da punti di vista non sempre coincidenti, le osservazioni di Lorenz e i numerosi studi successivi consentono comunque di definire approfonditamente le caratteristiche dell'imprinting, nonché il suo funzionamento. La durata del periodo critico, inizialmente circoscritta da Lorenz a poche ore successive alla nascita, può estendersi a un intervallo più lungo. Essa varia secondo la specie di appartenenza e in relazione al livello di sviluppo raggiunto in epoca neonatale; è correlata con il grado di maturazione e con la ricettività del sistema nervoso, con la funzionalità dei sistemi percettivi (in particolare, le ricerche prendono in considerazione quello visivo), con la capacità locomotoria; dipende dalla situazione ambientale, dalla possibilità di percepire sollecitazioni chiare e definite, dall'intensità e congruità degli stimoli, dal livello di illuminazione; è legata alle condizioni di allevamento e risente di fattori come l'appartenenza o meno a un gruppo, eventuali stati di isolamento ecc.; muta a seconda della distanza, dell'angolazione, della permanenza di esposizione all'oggetto. Molti autori hanno rilevato che la fase sensibile si avvia a conclusione in coincidenza con il progressivo manifestarsi di reazioni di paura a stimoli estranei e di atteggiamenti di evitamento e di fuga da essi. Ciò ha indotto a sottolineare la valenza adattativa dell'imprinting e, in particolare, a considerarne la funzione che porta a individuare e a definire gli stimoli familiari, distinguendoli da quelli estranei potenzialmente pericolosi. Esso orienta l'attaccamento alla figura materna, fino a determinare, nelle situazioni che li favoriscono, atteggiamenti filiali verso adulti che appartengono a specie anche molto diverse da quelle del piccolo che viene impressionato. Noti sono i resoconti di Lorenz, che riferisce di esser stato egli stesso individuato come figura materna e, per questo, cercato e seguito 'con commovente ostinazione' dai piccoli di oca selvatica sui quali stava conducendo i suoi esperimenti (v. comportamento). L'osservazione del fenomeno dell'inseguimento del genitore, che porta i piccoli di alcune specie di volatili a seguire, poco dopo la schiusa delle uova, l'adulto in movimento riconosciuto come figura genitoriale, ha indotto a ritenere il movimento un fattore che favorisce l'imprinting. Tuttavia, l'efficacia dell'oggetto, più che a fattori specifici, sembrerebbe legata a tutti quegli elementi che contribuiscono ad aumentarne la vistosità. Alcune ricerche mostrano come anche oggetti fermi possano risultare assai incisivi, evidenziando che la valenza del fenomeno dell'imprinting trascende la semplice risposta di inseguimento. Gli aspetti visivi connessi all'oggetto, come la forma, il colore, il contrasto con lo sfondo, la luminosità ecc. sono i più studiati e risultano avere un notevole rilievo. Altre ricerche sottolineano che gli stimoli uditivi possono indirizzare o accrescere l'imprinting verso gli oggetti che emettono il suono o che si trovano nella direzione dalla quale esso proviene. Soprattutto per alcune specie, i suoni stessi possono essere oggetto di imprinting, come succede per i segnali di richiamo nelle anatre selvatiche. L'imprinting può riguardare anche le caratteristiche della situazione ambientale, verso le quali sviluppa una dimensione di familiarità. In età adulta, il fenomeno ha un ruolo fondamentale nel determinare le preferenze sessuali all'interno della specie. Tuttavia, per quanto l'imprinting sessuale avvenga con maggior facilità nei confronti dei conspecifici, esso riguarda le qualità che distinguono l'oggetto individuato quale figura materna, indipendentemente dalla specie di appartenenza. Molte esperienze mostrano che, nei casi in cui la madre adottiva sia di specie diversa, la meta sessuale è rappresentata preferibilmente da individui di quella specie, anche qualora questi assumano atteggiamenti di rifiuto e individui conspecifici manifestino, invece, disponibilità. Gli effetti sulla scelta dell'oggetto sessuale sono spesso menzionati per sottolineare la natura irreversibile dell'imprinting. Sebbene i processi che lo compongono restino invariati, nei Mammiferi il fenomeno assume una maggiore complessità, legata alla differente articolazione delle tappe evolutive e del comportamento sociale. Il senso dell'olfatto acquista una certa predominanza e i tempi e la durata del periodo critico variano sensibilmente secondo la specie. Le ricerche condotte su alcuni esemplari di Primati hanno indotto a considerare l'influenza dell'imprinting anche sullo sviluppo umano. In particolare, lo studioso inglese J. Bowlby ne ha tratto spunto per l'elaborazione della nota teoria dell'attaccamento madre-bambino che, considerandone il legame con la base biologica e con la componente istintuale, pone in relazione il comportamento e lo sviluppo sociale umano con il bisogno primitivo di contatto fisico di vicinanza e di protezione.
bibl.: j. bowlby, Attachment and loss, 3 voll., London, Hogarth, 1969-80 (trad. it. 3 voll., Torino, Boringhieri, 1972-83); k. lorenz, Vergleichende Verhaltensforschung: Grundlagen der Ethologie, Wien, Singer, 1978 (trad. it. L'etologia: fondamenti e metodi, Torino, Boringhieri, 1980); id., Er redete mit dem Vieh, den Vögeln und den Fischen, Wien, Borotha-Schoeler, 1949 (trad. it. L'anello di Re Salomone, Milano, Adelphi, 19949); a. manning, An introduction to animal behavior, London, Arnold, 19793 (trad. it. Il comportamento animale, Torino, Boringhieri, 19852).