IMPRONTE
Polizia scientifica. - Per lo scoprimento e la ricostruzione dei delitti e per l'eventuale identificazione del reo il giudice istruttore o gli ufficiali di polizia giudiziaria, durante il sopraluogo, s'avvalgono degl'indizî tratti, fra l'altro, dalle impronte le quali rappresentano un dato di primaria importanza: impronte lasciate non solo da veicoli, da strumenti, ecc., ma specialmente dalle mani eventualmente insanguinate o macchiate da pitture fresche, ovvero le impronte dei piedi imbrattati, sia calzati, sia nudi, ecc.
Le impronte lasciate dalle scarpe nel fango, nella neve, nella polvere sono pure preziose per le accennate identificazioni. Con fotografie o mediante tecniche speciali di rilievo con getti in gesso, paraffina, ecc., tali impronte si possono conservare quale reperto per confronti, anche a distanza di tempo. All'identificazione per la forma, grandezza, presenza di chiodi nella suola e simili s'aggiungono i criterî desunti dalla posizione dei piedi, dal modo di andatura, corsa, ecc. Infatti le linee delle impronte sulla terra possono caratterizzare il passo, le claudicazioni, le andature patologiche, ecc. Anche altre parti del corpo possono lasciare impronte preziose. Fra le tante, citeremo le impronte dei denti su oggetti o sulla pelle, impronte delle arcate dentarie facilmente identificabili rispetto alla persona indiziata. Lo stesso si dica per le impronte delle unghie.
Sono poi da tener presenti le impronte lasciate dalle dita, dalle pieghe flessorie delle falangi, delle linee papillari dei polpastrelli delle quali la polizia scientifica, con tecniche speciali, ottimamente si vale per l'identità personale del vivo e del cadavere nonché dei criminali in generale mediante il casellario centrale di Roma (v. dattiloscopia).