Nagy, Imre
Politico ungherese (Kaposvár 1896-Budapest 1958). Proveniente da una famiglia contadina, N. aderì al bolscevismo durante la prigionia in Russia, nel corso della Prima guerra mondiale. Tornato in Ungheria nel 1918, ma costretto all’esilio dopo la repressione dell’esperienza comunista del 1919, dal 1930 risiedette in URSS ed entrò nella dirigenza del Partito comunista ungherese in esilio. Rientrato in Ungheria (1944), fu ministro dell'Agricoltura (1944-45), degli Interni (1945-46) e diede inizio alla riforma della proprietà agraria; nel 1949 si oppose alla politica di collettivizzazione dell’agricoltura perseguita dalla direzione del partito, guidato da M. Rákosi. Primo ministro dal 1953, N. adottò una politica riformista, ma fu fortemente contrastato da Rákosi e nell’apr. 1955 venne allontanato dal governo ed espulso dal partito, nel quale fu riammesso solo il 13 ott. 1956. Nuovamente primo ministro dal 24 ott., N. gestì la crisi rivoluzionaria in corso adottando inizialmente un atteggiamento di mediazione e sostenendo, successivamente, le richieste degli insorti (multipartitismo, uscita dell’Ungheria dal Patto di Varsavia). Dopo l’avvio della repressione da parte sovietica N. si rifugiò presso l’ambasciata iugoslava. Arrestato il 21 nov., venne processato e condannato a morte.
Nasce a Kaposvár
Fatto prigioniero dai russi, dopo la Rivoluzione d’ottobre aderisce al bolscevismo
Rientra in Ungheria
Costretto all’esilio dopo la repressione dell’esperienza comunista
Si stabilisce in URSS entrando nella dirigenza del Partito comunista ungherese in esilio
Rientrato in Ungheria è ministro dell’Agricoltura
Ministro degli Interni
Entra in contrasto con M. Rákosi sulla collettivizzazione dell’agricoltura
Espulso dal partito
Primo ministro allo scoppio dell’insurrezione di ottobre tenta invano di opporsi ai sovietici. Viene arrestato e deportato in Romania
Giustiziato a Budapest
Biografia