inappropriatezza
s. f. Condizione o caratteristica di ciò che non è appropriato, corrispondente a canoni, modelli o aspettative.
• Il fatto è che, in itinere, gli azionisti hanno verosimilmente dovuto accorgersi della inappropriatezza della decisione di imperniare la gestione dell’istituto sull’ex consigliere delegato, un grande esperto nel campo assicurativo con esperienze non di punta, però, nel settore bancario. (Angelo De Mattia, Unità, 1° ottobre 2013, p. 10) • La lettera della (doppia) discordia, spiega monsignor [Angelo] Scola, fa parte di una visione complessiva molto precisa della Chiesa milanese ed è stata ritirata soltanto per «l’inappropriatezza di espressione, che abbiamo corretto. Su questo abbiamo chiesto scusa, non sul contenuto della nostra proposta». (Giampiero Rossi, Corriere della sera, 16 novembre 2014, p. 17, Cronache) • nella sanità italiana di oggi c’è un problema di sprechi e inappropriatezza, anche secondo i cittadini, che nel 45% dei casi (+2,4% rispetto al 2015) percepisce un peggioramento del sistema sanitario della propria regione. (Alessia Guerrieri, Avvenire, 9 giugno 2016, p. 11, Attualità).
- Derivato dall’agg. inappropriato con l’aggiunta del suffisso -ezza.
- Già attestato nel Corriere della sera del 15 settembre 1963, p. 7, Corriere letterario (Gabriele Baldini).