incapacitante
p. pres. e agg. Che rende incapace, che impedisce di fare qualcosa.
• è vero quanto dice il professor Ugo Fornari, andare dal giudice per la famiglia deve essere stato senz’altro un gesto estremo ma ‒ è il punto ‒ di chi è stata la scelta dell’interdizione? Chi ha suggerito loro di invocare un provvedimento tanto anacronistico e proprio mentre è diventata progetto di legge la bozza di riforma del codice civile (pensata da Paolo Cendon e sottoscritta tra i tanti da Stefano Rodotà, Claudio Scognamiglio, Rodolfo Sacco e Giorgio De Nova) che prevede proprio l’abrogazione dell’interdizione a favore del potenziamento dell’amministrazione di sostegno? Il mio sconforto nasce dalla rappresentazione della scelta incapacitante quale soluzione (estrema sì, ma) necessaria e utile. (Mauro Sella, Repubblica, 10 agosto 2008, Torino, p. VI) • Se un anno e mezzo fa, di fronte alla crisi del governo Berlusconi e alle sue dimissioni, lui [Giorgio Napolitano] avesse guidato la democrazia italiana verso il percorso naturale delle elezioni anticipate riconoscendo che l’unica sovranità in democrazia è quella popolare, non staremmo a questo punto; oggi avremmo un governo scelto dai cittadini e un sistema politico non immobilizzato nella retorica incapacitante dei grillini. (Giampaolo Rossi, Tempo, 5 aprile 2013, p. 15, Lettere & Commenti) • Le nuove icone della disoccupazione sono i giovani, vittime predestinate di quel «mito incapacitante» rafforzato dai messaggi mediatici che sembrerebbero condannarli al precariato a vita, piuttosto che all’emigrazione; (Laura Zanfrini, Avvenire, 29 aprile 2017, p. 3, Idee).
- Derivato dal p. pres. capacitante con l’aggiunta del prefisso in-.
- Già attestato nella Stampa del 23 febbraio 1979, p. 2 (Maurizio Cremasco).