incarco
Ha lo stesso significato di ‛ carco ' (v.): " peso ", " soma ", " fardello ", in Pg XIII 138 lo 'ncarco di la giù mi pesa, usato per designare i massi da cui sono gravati i superbi, e XI 43 lo 'ncarco / de la carne d'Adamo, cioè il corpo umano; così nella variante, in If XXX 12 (cfr. Petrocchi, ad l.).
Ha significato proprio di " peso ", ma in contesto metaforico, in Pd VIII 81 si ch'a sua barca /carcata più d'incarco non si pogna, dove l'allitterazione rinforzata anche dalla ripetizione della stessa radice accentua la forza dell'immagine.
Nel senso traslato di " peso morale ", i. ricorre in Rime L 33 tutti incarchi sostenere a dosso / de' l'uomo infin al peso ch'è mortale: " l'uomo deve sopportare qualunque cosa, resistere fino a quando non può più " (Barbi-Maggini).
In Pg VI 133 molti rifiutan lo comune incarco, è " il peso delle cariche pubbliche "; cfr. le equivalenti cura civile (Cv I I 4), civil negozio (Pd XI 7) e l'" onus... urbis " di Ovidio (Fast. II 197).