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INCHIESTA

di Anna Maria RATTI - * - Enciclopedia Italiana (1933)
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INCHIESTA (dal lat. inquirere; fr. enquête; sp. informe; ted. Untersuchung; ingl. inquiry)

Anna Maria RATTI
*

È termine che in senso tecnico si applica alle indagini straordinarie di carattere transitorio ordinate dall'autorità competente a un organo appositamente creato o designato per ottenere (mediante persone perite, con la visita di luoghi, con l'esame di documenti, con l'interrogazione d'individui che possono dare notizie) un complesso di approfondite conoscenze intorno a una cosa o a un fatto speciale, per cui le fonti normali d'informazione risultino insufficienti o non idonee. Il potere d'inchiesta spetta a ognuna delle camere, come a ogni pubblica amministrazione, in ogni materia che rientri nelle loro attribuzioni, anche quando non sia accordato ad esse da una disposizione positiva.

Le inchieste si distinguono in parlamentari e amministrative. Le prime sono esclusiva opera del parlamento; vengono istituite con deliberazione d'una delle camere o d'entrambe, o con legge; iniziate e condotte da commissioni parlamentari (di deputati, di senatori, o miste). Le seconde vengono istituite dal potere esecutivo (non importa se talvolta per invito del parlamento) e sono ordinariamente eseguite da funzionarî del potere esecutivo. La distinzione fra inchiesta amministrativa e inchiesta parlamentare ha la sua base non nell'oggetto dell'inchiesta, ma negli organi che all'inchiesta procedono. Quando si guardasse soltanto all'oggetto, le inchieste parlamentari si classificherebbero, e da alcuni si classificano, in due grandi categorie: politico-giudiziarie e amministrative, chiamando con questa seconda qualificazione quelle che le camere deliberano per accertare le condizioni d'un determinato servizio pubblico (ferrovie, esercito, marina, ecc.); e la distinzione fra inchiesta parlamentare e inchiesta amministrativa svanirebbe.

Le inchieste parlamentari vengono distinte in base alle funzioni speciali della camera da cui prendono origine e ai diversi scopi che si vuole con esse raggiungere, in: a) legislative, dette anche talvolta pubbliche o economiche, dirette a raccogliere gli elementi necessarî a rendere la legislazione sempre più rispondente ai bisogni sociali; b) politiche, dirette a sorvegliare l'andamento dell'amministrazione generale dello stato e quindi a sindacare la condotta del potere esecutivo; c) elettorali, dirette all'accertamento di fatti e di rapporti preliminarmente necessarî per la convalida o l'annullamento di elezioni contestate; d) giudiziarie, dirette a raccogliere le prove necessarie a dare il fondamento giuridico all'accusa mossa contro uno o più ministri; e) personali, dirette a esaminare la condotta parlamentare di deputati e senatori. Le inchieste di quest'ultima categoria e quelle della seconda sono le inchieste parlamentari propriamente dette, in quanto lo scopo cui tendono costituisce per sé stesso una funzione propria e distinta delle camere, la funzione ispettiva; mentre la verifica delle elezioni e l'accusa ai ministri possono rispettivamente farsi rientrare in altre facoltà attribuite alle camere stesse. Le inchieste della prima categoria tendono a divenire meno frequenti e importanti e a essere sostituite da inchieste del potere esecutivo.

Quando le inchieste sono ordinate da una deliberazione di una sola camera o anche d'entrambe concordemente, la deliberazione è, anche dal lato formale, un atto amministrativo; e quindi i commissarî d'inchiesta, salvo disposizioni speciali di legge, non possono imporre ai cittadini l'obbligo di deporre come testimoni o di fornire documenti e altri obblighi simili. Se l'inchiesta è, invece, ordinata da una legge, questa può imporre obblighi speciali d'informazione ai cittadini, e anche alle autorità amministrative e giudiziarie, stabilire sanzioni penali per coloro che si rifiutassero di deporre o deponessero il falso, ecc.

Le inchieste amministrative (attuate mediante diramazioni di questionario mediante nomina da parte del potere esecutivo di una commissione o di un commissario inquirente) in base al duplice momento essenziale dell'azione amministrativa, politico-sociale e giuridico, si distinguono in: a) inchieste sulla vita sociale, dirette a raccogliere elementi per giudicare dell'opportunità di modificare leggi o regolamenti o di disporre provvedimenti speciali; b) inchieste amministrative proprie, dirette a controllare il funzionamento degli organi stessi dell'amministrazione e l'andamento dei pubblici servizî, la condotta dei funzionari e degl'investiti di cariche pubbliche e i procedimenti con cui questi ultimi furono eletti. Mentre al diritto di ordinare queste ultime corrisponde generalmente nell'amministrazione stessa una generica facoltà di provvedere in proposito e l'inchiesta trova quindi un limite nella competenza di altri poteri, tale corrispondenza non esiste nelle inchieste della prima categoria, che emanano dalla competenza propria pressoché illimitata dell'amministrazione a interessarsi allo svolgimento della vita sociale.

Non mancano precedenti storici delle inchieste sia nell'evo antico sia nell'età medievale e moderna; ma è solo sotto l'influenza della Rivoluzione francese, e per l'instaurarsi di governi costituzionali sull'esempio dell'Inghilterra (ove le inchieste erano entrate nelle abitudini costituzionali fin dal consolidamento della potenza del parlamento nel 1688), che le inchieste divengono frequenti ovunque e che quelle amministrative acquistano vita propria e distinta dalle inchieste parlamentari, come pure dalla statistica, ormai funzione ordinaria di stato. A partire dalla seconda metà del sec. XIX il graduale evolversi dei regimi costituzionali verso i governi di gabinetto (trasformazione che accentra nel potere esecutivo molte funzioni prima riservate alle camere, tra cui anche la preparazione di leggi e riforme), l'intensificarsi dell'azione dello stato nei rapporti della vita sociale (che gli fa assumere funzioni prima lasciate all'iniziativa privata con la conseguente moltiplicazione e specializzazione degli organi amministrativi) e il consolidarsi delle libertà politiche e civili (che porta all'instaurazione di una serie di mezzi destinati a contenere l'azione amministrativa nei limiti per essa stabiliti) fanno sì che le inchieste amministrative divengano sempre più numerose e importanti.

Bibl.: C. F. Ferraris, le inchieste pubbliche, in Saggi di scienza dell'amministrazione e di economia politica, Torino 1879; G. Arcoleo, L'inchiesta nel governo parlamentare, Napoli 1881; F. W. Witridge, Legislative inquest, in Political science quarterly, I (1886), p. 84 segg.; V. Miceli, Le inchieste parlamentari, Milano 1901; A. Ferracciu, Le inchieste parlamentari nel diritto pubblico moderno, Torino 1899; id., in Digesto italiano, s. v.; A. M. Pacces, in Digesto italiano, s. v.; O. Ranelletti, Le incheiste amministrative secondo il nostro diritto pubblico vigente, in Archivio di diritto pubblico, 1902, pp. 166-186; id., Istituzioni di diritto pubblico, 3ª ed., Padova 1932; R. Arnitz, Les enquêtes parlementaires d'ordre politique, Parigi 1917.

Vedi anche
Camilla Cedèrna Cedèrna, Camilla. - Giornalista italiana (Milano 1911 - ivi 1997); la sua attività si è caratterizzata per l'inchiesta sociale, la denuncia e la satira politica e di costume. Tra le opere: Pinelli. Una finestra sulla strage (1971), Giovanni Leone. La carriera di un presidente (1978), Nostra Italia del ... Giancarlo Siani Giornalista italiano (Napoli 1959 - ivi 1985), vittima della camorra. Aderente alla sinistra studentesca e fin dal liceo interessato alle problematiche dell’emarginazione sociale come area di reclutamento di manodopera per la criminalità organizzata, durante gli studi universitari ha iniziato la collaborazione ... Corrado Augias Giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano (n. Roma 1935). Attivo nel movimento dell’avanguardia romana sin dai primi anni Sessanta, è stato inviato speciale per L’Espresso, La Repubblica e Panorama (da Parigi e New York). È autore teatrale (l’ultimo lavoro è Leopardi e l’Italia, 2011) e ... Enzo Biagi Giornalista e scrittore italiano (Lizzano in Belvedere, Bologna, 1920 - Milano 2007); va considerato un maestro del giornalismo contemporaneo e della comunicazione, noto per le sue importanti inchieste. Ricoprì la carica di direttore di Epoca (1953-60), del Telegiornale presso la RAI (1960-62), de Il ...
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Vocabolario
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